Per sua stessa ammissione, gli allenatori sono la categoria professionale più permalosa d’Italia. Devis Mangia inizia la propria conferenza stampa con un appunto. Un riferimento inequivocabile al dito puntato del diesse Antonelli dopo il triplice fischio della partita di Lanciano. “Visto che il gossip l’abbiamo esaurito, parliamo di pallone”.

Bene così. Qualsiasi cosa abbia detto il direttore sportivo, gli equilibri non sembrano essere cambiati. Il mirino dell’allenatore è puntato sulla partita di domani contro il Modena. “Affronteremo un’ottima squadra – dice Mangia – l’anno scorso hanno disputato un grande campionato e possono contare su un’identità di gioco ben definita. Hanno in rosa giocatori di livello. Granoche, ad esempio. E hanno dimostrato una compattezza invidiabile. Una squadra solida, che prende pochi goal”.

Pochi ne segna anche il Bari, ma l’aspetto non sembra preoccupare troppo Mangia. “A Lanciano abbiamo creato tanto – ricorda l’allenatore – ci sono momenti in cui costruisci poco e raccogli tanto. E poi ci sono momenti come questo. In generale, finché non cambiano il regolamento, il campionato non si vince ad ottobre. Il nostro attacco mi dà ampie garanzie. De Luca si sta allenando bene e dopo il goal è più tranquillo. Il suo abbraccio? Mi ha fatto piacere, ma non farei analisi troppo filosofiche. Il gruppo è unito. Lo era prima e lo è a prescindere da quel gesto”.

Nel dopo gara di Lanciano i tifosi hanno sottolineato di non aver gradito troppo la prestazione dei biancorossi. “Loro sono una nostra grande risorsa. Sono liberi di esprimere opinioni. Tuttavia, credo che in quanto ad atteggiamento, voglia e intensità non ci si possa rimproverare nulla. Purtroppo so come funziona: alla fine quello che tutti guardano è il risultato. E nelle ultime gare non ci ha dato ragione”.

Sulla formazione, solo indicazioni di carattere generale. “Donati non è disponibile, quindi pochi dubbi sul giocatore che agirà davanti alla difesa (Romizi, ndr). Indisponibile anche Galano. I quattro centrali di difesa sono tutti a disposizione, ma le considerazioni da fare non sono solo di carattere tecnico-tattico. Vengono tutti da stagioni particolari e come allenatore devo badare soprattutto alla loro integrità fisica. Wolski? Si è parlato troppo anche di questo argomento. L’anno scorso a Firenze ha giocato come trequartista o come punta esterna, è vero. Ma tutto il precampionato in viola l’ha visto protagonista nel ruolo di mezzala. Per come la vedo io, è quella la sua naturale evoluzione”.