C’è il cartello “lavori in corso” sulla strada del nuovo Bari di Devis Mangia. Il modulo che cambia, calciatori che si avvicendano e sprazzi di gioco che mirano a diventare prestazioni convincenti. Fattori diversi raccolti sotto un unico comune denominatore. Un verbo che Antonio Rozzi, giovane centravanti biancorosso in prestito dalla Lazio, ripete più volte nel corso della sua conferenza stampa: lavorare.

“L’unico modo che conosco per riuscire a migliorarsi”. Dice Rozzi in riferimento a se stesso e alla squadra. Una squadra che a Vicenza non ha regalato gioie ai propri tifosi. “Un campo particolare quello del Menti, difficile giocarci –  rivela l’attaccante – da parte nostra abbiamo peccato di compattezza, avremmo dovuto aiutarci di più l’uno con l’altro. Il campionato di serie B è difficile. Non bisogna dare nulla per scontato. Ogni partita ha storia a sé e non ci si può permettere cali di concentrazione”.

Sotto il profilo personale, i tempi più duri sembrano essere ormai passati. “I problemi fisici sono finiti – conferma Rozzi – la mia stagione è ufficialmente iniziata. Sono contento perché Bari è una grande piazza e mi sarebbe dispiaciuto perdere altro tempo. Sono a disposizione del mister. Non ho un modulo preferito. Certo, mi piace più agire da punta centrale ma posso fare anche l’esterno d’attacco”.

Tanta la concorrenza lì davanti, ma l’invidia non abita da queste parti. “Il Bari può contare su un reparto avanzato di primissima fascia – continua Rozzi – per me il segreto è quello di lavorare per farsi trovare pronto. Tranquilli, i goal di De Luca arriveranno presto. Si allena con voglia e tenacia. Il suo apporto sarà fondamentale. Caputo poi è fortissimo. A loro ruberei la rapidità e la bravura nell’attaccare gli spazi. Siamo giocatori diversi, ma alla fine risulteremo tutti ugualmente utili alla causa”.