Il calcio a Bari non sparirà. Alla tredicesima asta il titolo sportivo è stato acquistato da una cordata riconducibile all’ex arbitro Gianluca Paparesta, pronta a investire 4,8 milioni di euro per il club biancorosso. Per assistere al battesimo del Football Club Bari 1908 -questa la nuova denominazione della società- bisognerà attendere fino a venerdì, con la firma presso il notaio Francesco Petrera.

L’ex fischietto ha propositi ambiziosi («Sarà un progetto di rilievo») e sarebbe a capo di un gruppo formato da imprenditori esteri. Già negli scorsi mesi il suo nome era circolato negli ambienti biancorossi, ma le prime due aste erano state da lui disertate. Questa volta, invece, l’ex dirigente dei Galletti si è presentato presso il Tribunale fallimentare e ha sbaragliato la concorrenza, con il più accreditato contendente –Cipollone- che si è fermato a 3,6 milioni di euro.

«Sono soddisfatto per Bari e per i tifosi, lo meritano» sono le prime parole del neopresidente, che ha assicurato di aver «già pronto un progetto di rilievo per una città così importante e una tifoseria che sta dimostrando in serie B numeri incredibili».

Circola entusiasmo anche tra i tifosi, come dimostrato dai cori intonati fuori dal palazzo di giustizia. Galvanizzati dai risultati ottenuti sul campo dalla squadra, i supporter auspicano che l’agognata solidità societaria consenta al Bari di compiere il definitivo salto di qualità.

La conclusione dell’incubo costituito dall’ipotetico fallimento avrà come unica nota stonata la conclusione della campagna #compratelabari, lanciata da Daniele Sciaudone e condivisa –soltanto per citarne alcuni- da Antonio Cassano, Emilio Solfrizzi, Checco Zalone, Lino Banfi, Vasco Rossi e Fiorello.