Sono numerose, infatti, le partite finite sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Cremona e ci sarebbero elementi importanti anche su alcune gare di serie A del passato campionato, tra cui spicca Brescia-Bari del scorso 6 febbraio, finita 2-0 per le Rondinelle.

A confermarlo, il capo del Servizio centrale operativo della Polizia Marco Garofalo, il quale ha spiegato come siano prevalentemente del 2010 le partite prese in esame in questa nuova tranche dell’inchiesta.

«Quelle più clamorose riguardano la Serie B. Per quanto riguarda la A, invece, abbiamo elementi importanti che ci indirizzano verso quattro gare di squadre poi retrocesse: Bari, Brescia e Sampdoria», ha detto Garofalo, confermando come su questi match transitassero scommesse con somme di qualche milione di euro.

Stando a quanto emerso nel corso delle indagini, alcune organizzazioni criminali internazionali con sede in Asia ed Europa dell’Est agganciavano individui italiani (calciatori e non) per alterare i risultati delle partite, sulle quali avvenivano puntate con investimenti notevoli e vincite enormi.

«Non avrei mai potuto immaginare una cosa del genere: al Rigamonti giocammo male, la squadra era in crisi, lottava, ma non concludeva nulla», questa l’unica reazione alle notizie provenienti da Cremona sinora pervenuta, per bocca del suo amministratore unico Claudio Garzelli, dal club biancorosso.

Il plenipotenziario della società di via Torrebella, chiamato ancora una volta a commentare il possibile coinvolgimento del Bari in un’inchiesta sul calcioscommesse (dopo quella della Procura barese su alcuni match che vedrebbero il coinvolgimento della mafia balzata agli onori della cronaca un paio di settimane fa), ha nuovamente espresso l’auspicio di poter ricorrere, in caso di danni, alla giustizia ordinaria per avere risarcimenti dai propri tesserati.

Oltre a Cristiano Doni, tra gli arresti effettuati da parte degli agenti delle squadre mobili di Cremona, Brescia e Bologna e del Servizio centrale operativo della Polizia, spiccano anche i nomi dell’ex calciatore di Parma, Vicenza, Inter e Roma Luigi Sartor, del difensore Alessandro Zamperini e degli ex biancorossi Carlo Gervasoni, già squalificato per 5 anni a seguito della prima tranche dell’inchiesta “Last bet”, e Filippo Carobbio, attualmente allo Spezia.

Nicola de Mola