Il Coastal Rowing nasce in Francia, sul finire degli anni ’80, come concezione di canottaggio in formato marino, con le barche “yole de mer” ideate per resistere al movimento ondoso e al vento. In Italia dal 1996 numerosi movimenti locali hanno dato la spinta decisiva per assegnare al Costal Rowing il prestigioso Mondiale per club a soli tre anni dalla fondazione dell’associazione CIPS.

Dal 20 ottobre sono attese oltre mille presenze totali, di cui cento volontari, quindici strutture ricettive coinvolte, da Santo Spirito a Torre a Mare, con la partecipazione di seicento atleti provenienti da venti nazioni diverse in rappresentanza di quattro continenti.

Durante le regate saranno predisposti nelle vicinanze di Piazza Diaz una tribuna per il pubblico e spazi riservati per il podio e i giornalisti sportivi, con la creazione del “Villaggio Terra di Bari”, dove saranno presentate ai partecipanti stranieri le caratteristiche culturali ed enogastronomiche della Puglia.

Ospite d’ecezione per la presentazione odierna del Mondiale di Coastal Rowing è stato il canottiere azzurro pluriolimpico vincitore di quattro medaglie in cinque olimpiadi, Rossano Galtarossa. Il padovano ha spiegato le regole morali che dovrebbero accompagnare gli sport acquatici, basati non solo sullo sforzo fisico e la disciplina in allenamento, ma anche sul divertimento e il contatto con il mare, elemento essenziale per tanti cittadini baresi:

“A me fa piacere che abbiano pensato al sottoscritto come figura per rappresentare questo Mondiale di Coastal Rowing. Le nostre imbarcazioni nascono sull’acqua piatta, mentre questa nuova disciplina ha un nuovo presupposto che consente di gareggiare dove gli specchi d’acqua tradizionali non sono disponibili. Diventa un’opportunità in più per far conoscere questa disciplina e credo sia un’occasione per la città di Bari e per il proprio movimento sportivo acquatico. E’ un modo per mostrare il nostro contesto paesaggistico con la diffusione delle immagini che supererà di gran lunga i confini nazionali. Deve passare il messaggio che al di là della competizione per vincere fare questo sport è una scelta per star bene con il proprio corpo e divertirsi, anche sotto l’aspetto ludico per i bambini dagli otto anni in poi”.

Daniele Leuzzi