E’ un nuovo servizio, il primo a carattere pubblico in Puglia, che mira a contrastare le povertà economiche e abitative, consentendo alle persone over 65 autosufficienti di vivere la propria età in un contesto di coabitazione in cui creare nuove relazioni con dei coetanei, evitando così il rischio di isolamento e solitudine. Cosa che comporta una serie di ricadute positive in termini di benessere fisico e psicologico. Si chiama “Condiviviamo” ed è un progetto finanziato con 120 mila euro dall’assessorato comunale al Welfare ad esito dell’avviso pubblico “Vivere Insieme: co-housing per la terza età” in favore della cooperativa sociale Occupazione e Solidarietà. Nel corso del progetto saranno prese in considerazione anche esperienze di convivenza tra persone di età differente (ad esempio anziani soli e studenti fuorisede che cercano un’abitazione in città). L’iniziativa è stata presentata ieri mattina, 4 maggio, a Palazzo di Città, dall’assessora al Welfare Francesca Bottalico, dal presidente di Occupazione e Solidarietà Giuseppe Moretti e dalla sociologa Letizia Carrera, alla presenza degli operatori della cooperativa.

“Oggi abbiamo avviato una nuova importante progettualità a sostegno dell’invecchiamento attivo e per il contrasto alle solitudini e povertà abitative e relazionali, la prima esperienza pubblica in Puglia di co-housing tra persone anziane, che gode della supervisione scientifica dell’Università degli studi di Bari – ha esordito Francesca Bottalico -. Una buona pratica che, per lungimiranza e innovatività, certamente candideremo ai finanziamenti del Pnrr. Dopo una prima fase dedicata all’analisi dei bisogni dei destinatari, partirà la raccolta di adesioni fra coloro che vorranno cominciare questo percorso e contestualmente daremo avvio alla ricerca di abitazioni da condividere. Per noi è un servizio fondamentale, un altro tassello del piano cittadino di contrasto alle povertà e di sostegno all’invecchiamento attivo che, di fatto, prosegue nel solco dell’esperienza dei condomini sociali”.

In Italia le persone con più di 65 anni costituiscono il 22% della popolazione e si stima che la metà di loro vive praticamente da sola, con tutto ciò che ne consegue – ha proseguito Giuseppe Moretti -. Così il Comune di Bari ha pensato bene di pubblicare un bando attraverso il quale diffondere la cultura del co-housing, che in altre parti d’Italia esiste già da qualche tempo, per provare a cambiare un po’ le nostre abitudini. Pertanto, abbiamo presentato questo progetto che si pone proprio l’obiettivo di far incontrare gli anziani per proporre loro un nuovo modello di vita che possa cambiare la loro quotidianità rendendoli più felici. Pensiamo che, vivendo insieme e dimenticando la solitudine che spesso caratterizza la loro vita, il loro approccio alla vita possa davvero modificarsi radicalmente”. “Le città si stanno scoprendo sempre più anziane – ha concluso Letizia Carrera -. Al cambiamento quantitativo se ne lega uno qualitativo, e cioè stanno cambiando gli anziani che rivendicano una diversa qualità della vita come diritto e bisogno, ma in realtà rivendicano la necessità stessa di avere dei desideri. Il Comune di Bari raccoglie questa sfida importante: questo è un progetto certamente ambizioso perché deve fare i conti con una resistenza culturale dei nostri territori dove il co-housing viene ancora oggi percepito come esperienza sperimentale. In questo modo intendiamo incidere sulla qualità della vita degli anziani, operazione che inciderà inevitabilmente sulla qualità della loro salute, ma anche rigenerare culturalmente il territorio rispetto all’idea di coabitazione affinché penetri nella quotidianità delle nostre vite”.

Nei primi cinque mesi sono previste tre tipologie di attività:

  • la costruzione del portale www.condiviviamo.it, utile a gestire la banca dati di tutti coloro che chiedono di fare esperienza di co-housing; ogni co-houser potrà indicare le proprie preferenze territoriali, l’eventuale messa a disposizione di una casa e la richiesta di servizi specifici. Il portale ospiterà, inoltre, uno spazio dedicato a tutti i proprietari che offrono la propria casa in affitto a disposizione dell’esperienza di co-housing;
  • un’indagine conoscitiva condotta dalla responsabile scientifica del dipartimento di Ricerca e Innovazione umanistica dell’Università di Bari Letizia Carrera – docente di Sociologia e ricerca sociale e Sociologia urbana – attraverso questionari e focus con persone anziane e con i loro familiari, i presidenti di Municipi, assessori e consiglieri comunali, assistenti sociali ed educatori, referenti di associazioni e centri diurni, parroci e dirigenti scolastici (di istituti che organizzano attività formative per e con gli anziani). I dati raccolti saranno trattati con software statistici e di analisi semantica, da cui scaturiranno dei report di supporto alla stesura del piano di comunicazione, alla campagna di pubblicizzazione del progetto e soprattutto alla valutazione di fattibilità del processo di co-abitazione fra gli anziani residenti di Bari;
  • l’organizzazione di una campagna pubblicitaria gestita dall’agenzia di comunicazione Etabeta che, attraverso canali social, brochure, manifesti diffusi e un video promozionale, informerà i cittadini di questa nuova opportunità.

Dal quinto mese sarà attivato anche un infopoint nel quale un assistente sociale, una psicologa e un educatore saranno impegnati a raccogliere tutte le informazioni ricevute, ad incontrare personalmente tutte le persone che scelgono di co-abitare per elaborare un loro profilo di compatibilità con altri co-houser, a contattare le agenzie o i privati che offrono alloggi per definire gli elementi costitutivi del contratto, quindi a costituire dei gruppi di co-abitazione, a facilitare la condivisione di un regolamento per l’esperienza di co-housing e successivamente a coordinare la co-abitazione e a sostenere gli scambi di esperienze tra i co-housing attivati. Per info e adesioni è possibile far riferimento agli sportelli di Segretariato sociale dei Municipi o inviare una mail a [email protected].