L’assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano ha fatto visita alla scuola dell’infanzia Manzari-Buonvino per dare il benvenuto della città a due bambine ucraìne, nuove alunne dell’istituto. Attualmente sono 18 i bambini di nazionalità ucraìna accolti nelle scuole baresi e altri 20 entreranno a breve in classe, dopo i passaggi burocratici e le vaccinzioni in corso. “Negli ultimi giorni abbiamo accolto nelle scuole della città dei nuovi alunni provenienti dall’Ucraina – ha dichiarato Paola Romano –. Sono momenti speciali, per noi adulti, che ci richiamano alle responsabilità della storia, e giorni molto delicati per i piccoli, per i quali ci stiamo impegnando, affinché ritrovino, almeno in parte, una dimensione di normalità. Genitori e bambini ucraini, come accaduto ieri nella scuola Re David, spesso vengono accompagnati da splendide famiglie baresi che hanno scelto di accoglierli nelle loro case, dando loro un affetto incredibile. È grande la generosità della città di Bari, ampiamente dimostrata da famiglie che aprono le loro case e testimoniata con donazioni di effetti personali e occasioni di socializzazione, come corsi di nuoto o partite di calcetto, assieme a tanti piccoli gesti d’accoglienza. Stiamo ricevendo tantissimi segnali di solidarietà sincera da tutta la città”. “Tutte le scuole cittadine pubbliche e paritarie – ha aggiunto Paola Romano – hanno offerto la propria disponibilità ad inserire bambini e ragazzi che ne avessero bisogno e tante associazioni hanno offerto loro la partecipazione gratuita a corsi sportivi o la fornitura di beni di prima necessità. Bari, insomma, sta dimostrando ancora una volta la propria vocazione all’ospitalità, resa ancor più evidente dalla semplificazione delle procedure speciali accordate in favore dei profughi ucraini”. L’assessora ha concluso: “Oggi, nella scuola Manzari-Buonvino, abbiamo accolto due bimbe provenienti dalla città di Leopoli, aiutate da un mediatore speciale, un bimbo italo-russo che conosce molte parole della lingua ucraina. Alla fine i bambini ci hanno offerto dei fiori di carta con i colori dell’Ucraina. E quando un bambino ti offre un fiore finto tu non devi far altro che immaginarne il profumo”.