“Chi non combatte per un ideale è un coglione”. Gabriele è un disabile malato, ha 66 anni e da qualche giorno vive accampato con la sua carrozzella elettrica, un letto e un paio di cassetti in un angolo dei giardini De Bellis, a Bari.

La sua è una provocazione, una battaglia contro le residenze per anziani con cui ha avuto a che fare. “Prendono soldi per accogliere disabili come me, ma non hanno le attrezzature adeguate”, spiega Gabriele. Il caso ha fatto molto discutere e sulla questione si sono già registrate le dichiarazioni dell’assessore al Welfare del Comune di Bari, Francesca Bottalico e quella dell’amministratore di sostegno di Gabriele, suo nipote avvocato. Secondo la prima ci sarebbe una struttura ancora pronta ad accoglierlo nonostante le sue accuse, ma a detta dello stesso Gabriele: “Mi è stato detto che non sono compatibile”.

“L’amministrazione mente sapendo di mentire – dice ancora il disabile – il problema non sono io, ma le strutture inadeguate all’accoglienza e alla gestione di casi come il mio. Io sono in grado di difendermi – continua Gabriele – ciò che faccio è a sostegno di tutti i disabili che non hanno la capacità di rivendicare i propri diritti”.

La versione dell’uomo è solo una versione, ma rivendica un particolare. “In questi 15 anni di denunce e dichiarazioni al vetriolo – aggiunge Gabriele – non ho ricevuto mai alcuna querela, qualcosa vorrà dire”. La cosa certa è che un uomo nelle sue condizioni, a quell’età e con tutte quelle patologie, non può vivere per strada.

Gabriele cerca una stanza in affitto, è disposto a pagare fino a 900 euro per il vitto, l’affitto e le utenze, purché l’appartamento abbia un’ascensore capace di contenere la sua carrozzella e il bagno sia accessibile. “Sono anche disposto a pagare eventuali lavori di adeguamento”, incalza Gabriele, con la speranza che qualcuno accolga il suo appello. “Del resto – chiude il 66enne – negli ultimi 2 anni nella struttura in cui sono stato non potevo fare la doccia perché inadeguata per le mie esigenze”.