“Perché chiudere, perché? C’è gente che non può pagare, che fine faranno i nostri figli? Mio figlio da quando viene qua è migliorato tantissimo” La protesta delle mamme i cui figli frequentano i centri socio educativi si allarga. Dopo Bari, di cui vi abbiamo già raccontato e con l’impegno alla risoluzione del problema assunto della neo assessore regionale al Welfare, Rosa Barone, anche a Modugno c’è preoccupazione.

“Ho quattro – ci ha detto una di loro – di cui due piccoli gemelli che hanno due anni, purtroppo lavora solo mio marito, io non posso spendere 500 euro, non so dove andare prenderli”. Il problema, lo abbiamo scritto, è che se non arriva il contributo previso, molte saranno costrette a ritirare i loro figli.

“Dobbiamo dire grazie a questi educatori – ha aggiunto un’altra mamma – sono i nostri angeli, ci stanno aiutando tantissimo, sia a livello psicologico che a livello didattico. Il problema è che la politica non pensa ai bambini”.

Tutto ruota intorno ai fondi bloccati, grazie ai quali finora molte famiglie hanno potuto pagare la quota di iscrizione dei figli in base alle fasce di reddito. Da quanto queste mamme hanno raccontato, manca la firma sui documenti da settembre, se la situazione non si sblocca, la chiusura dei centri sembra inevitabile.