l'immagine dei buoni spesa pubblicata sul sito del Comune di Triggiano

La pandemia del coronavirus ha messo in ginocchio moltissime famiglie, in molti Comuni italiani sono nate iniziative a sostegno delle persone più colpite, e anche Triggiano non ha voluto far mancare il suo sostegno ai cittadini. Subito prima di Natale “Con Deliberazione di G.C. n. 154 del 23/12/2020 è stato approvato l’avviso per l’assegnazione del bonus alimentare a favore di persone o famiglie in condizione di disagio economico e sociale”.

L’avviso, pubblicato sul sito del Comune, è stato “diramato in costanza della situazione emergenziale dovuta alla diffusione del virus Covid-19 ed è volto a sostenere le persone e le famiglie in condizioni di assoluto momentaneo disagio – si legge -. Possono presentare istanza di ammissione all’erogazione di un buono spesa i nuclei familiari, anche monoparentali, in gravi difficoltà economiche”.

Fatti salvi i requisiti specificati nel bando, “il bonus alimentare è volto ad integrare il reddito familiare per quanto attiene alla gestione della spesa di generi alimentari o di prima necessità, in costanza della situazione di emergenza epidemiologica in atto. Il titolo di spesa – è scritto chiaramente – potrà essere utilizzato solo ed esclusivamente presso gli esercizi commerciali presenti nell’elenco pubblicato sul sito del Comune di Triggiano che hanno manifestato l’interesse”. Le domande potevano essere inviate dal 23 dicembre 2020 fino all’8 gennaio, entro le 12: “Si precisa che i buoni spesa sono consegnati con la formula “a sportello” fino ad esaurimento degli stessi”.

A distanza di 13 giorni dalla chiusura dei termini, ci giungono numerose segnalazioni da parte di chi ha partecipato. Il tenore è sempre lo stesso: al telefono non risponde nessuno, se risponde qualcuno non ha notizie certe sull’erogazione dei buoni, il personale taglia corto senza nemmeno chiedere l’anagrafica di chi chiama, dicendo che i cittadini saranno chiamati a tempo e luogo. Insomma, per dirla alla Ugo Tognazzi in Amici Miei: supercazzole, con rispetto parlando ovviamente.

Che sta succedendo? Come mai stanno andando via tanti giorni per valutare le domande? Perché il personale, quando risponde al telefono, è così sbrigativo e soprattutto non fornisce risposte chiare ed esaurienti sui tempi di erogazione? E perché il 4 gennaio, sempre sul sito del Comune, è stato pubblicato l’avviso per le attività commerciali affinché queste possano “esprimere interesse e disponibilità per l’accettazione di buoni spesa rilasciati dall’Ufficio Servizi Sociali del Comune e collegati al Fondo di Solidarietà Comunale Pro Emergenza Covid-19”? Non sarà che forse, niente niente, l’iter per far aderire gli esercizi commerciali è stato avviato troppo tardi? Domande che abbiamo rivolto al sindaco, Antonio Donatelli.

“Abbiamo ricevuto forse mille domande – ci ha detto a telefono – le stiamo vagliando tutte, perché purtroppo come sempre c’è chi fa il furbo e ci prova, pur non avendo diritto. Abbiamo già fatto una cosa simile in passato, la prima volta ne abbiamo dovute scartare un terzo del totale. Entro fine mese penso che avremo istruito e caricato sul portale tutte le pratiche e inizieremo a erogare i buoni. Abbiamo un fondo di 216mila euro – ha aggiunto -, e dobbiamo darli tutti; nel caso dovessero avanzare dei fondi rispetto alle domande ricevute, possiamo pensare di riaprire i termini”.

Quando all’avviso rivolto agli esercenti ha poi spiegato: “Per l’accettazione dei buoni ci siamo affidati a una società esterna che ha il marchio Ticket Restaurant; a Triggiano ci sono 10-15 attività affiliate, per favorire i cittadini abbiamo invitato i commercianti ad aderire, in modo da aumentare il numero di negozi in cui possono essere spesi. La società ci ha detto che, dal momento della richiesta di adesione, ci vuole circa una settimana”.