“Noi li vogliamo tenere a casa, ma i nostri bambini hanno bisogno di venire a studiare. Noi lavoriamo per mangiare”. Il tenore dei messaggi niente affatto pacati rivolti al presidente della Puglia, Michele Emiliano, è grosso modo questo.

Centinaia di famiglie sono alle prese col problema dei centri diurni, o meglio della loro sorte, compresa quelle che attende i centri ludici, asili  nido e via dicendo. Per molte famiglie, rappresentano l’unica alternativa.

Nonostante le iscrizioni effettuate ormai nel lontano mese di settembre, a oggi non ci sono ancora le graduatorie per l’accesso al voucher per la frequenza. Se non si completa l’iter burocratico, i voucher non possono essere assegnati alle famiglie, che dunque si ritrovano a dover pagare la retta, cosa per molti impossibile. Una bella gatta da pelare per la neo assessore regionale al Welfare, Rosa Barone.

“Durante il lockdown – racconta una mamma riferendosi al personale delle strutture – ci hanno aiutati in tutto, con videochiamate, telefonate, messaggi, idee per non far stare i bambini soli davanti al computer, i compiti, ci hanno seguito e aiutato in tutto”.

Il problema alla base è quello della retta, senza voucher, molti bambini dovranno stare a casa: “Finirà che staranno chiusi in camera col tablet, coi telefonini, e impazziranno, come già è successo” dice una delle mamme inferocite, riferendosi ai drammatici avvenimenti di cronaca delle ultime settimane, accaduti tra Palermo e Bari.

“Datemi qualche giorno – ci ha detto Barone – sono appena venuta a conoscenza del problema, sarà mio impegno assoluto risolvere la situazione. Non voglio dare false speranze, ma voglio anche assicurare che tutto verrà risolto”.