L’intervista del 9 novembre 2017 aveva commosso l’Italia. Il suo messaggio di speranza e gratitudine verso chi gli aveva salvato la vita era riuscito a fare breccia nei cuori. Michele Lamberti, colpito 4 anni fa da una leucemia fulminante, dopo una lotta impari si è dovuto arrendere alla malattia ad appena 38 anni.

Da qualche tempo si era ammalato nuovamente ed era stato ricoverato al Policlinico di Bari, dove se n’è andato. Lascia un figlio piccolo e una moltitudine di conoscenti e amici. Quattro anni fa la scoperta casuale del male, il ricovero, il coma, il risveglio (proprio il 28 dicembre del 2016), il desiderato ritorno a casa. Un risveglio difficile: le cure continue e uno stato emotivo fragile lo avevano segnato, senza tuttavia fargli perdere sorriso e gioia di vivere.

Michele, che con maggior fortuna avrebbe potuto calcare i campi di calcio della serie A, è stato un lavoratore instancabile. Nella sua vita ha dribblato tutto e tutti, fino all’ultimo insormontabile ostacolo, quando ormai poteva sperare una vita più serena. Michele Lamberti è stato un grane uomo, un carissimo amico. La redazione del Quotidiano Italiano esprime vicinanza alla sua famiglia e a chiunque gli abbia voluto bene veramente.

Vogliamo ricordarlo attraverso le sue parole, in un momento delicatissimo come questo, con la speranza si riesca a trovare il modo per tenerne sempre vivo il suo ricordo. Addio Michele, sei un fenomeno.