Elsa e Simone da 5 anni vivono, tra virgolette, nella ex caserma Rossani, di cui tanto si è scritto in passato tra occupazioni abusive, feste organizzate con e senza autorizzazioni, lavori di riqualificazione e via dicendo. Il cantiere per la realizzazione dell’ambizioso progetto comunale va avanti; nell’attesa che tutto sia concluso, il futuro visto coi loro occhi non è dei migliori.

“Non sappiamo dove andremo, abbiamo mandato un sacco di email al Comune, ma nessuno ci ha risposto; vorrebbero mandarci in un dormitorio, ma non c’è la possibilità di portare il cane con noi. Piuttosto che sacrificare lui, ci sacrifichiamo noi, siamo una famiglia”.

La loro storia, ci dicono, è ben nota negli uffici dell’amministrazione: “Avevo un camper, comprato gli ultimi soldi – ricorda Elsa – era la mia casa, ma il Comune me l’ha sequestrato, invece di darmela una casa, me l’ha tolta. In precedenza mi era stata tolta la bambina, e io lo parcheggiavo davanti all’istituto dove sta mia figlia”.

“Sono finita in mezzo alla strada per colpa del Comune, avevo una casa e ho avuto gli allagamenti della fogna, ho anche i verbali dei Vigili del Fuoco, avevo un lavoro, mi hanno tolto mia figlia, sequestrato la macchina, sequestrato il camper, mi hanno tolto tutto. Abbiamo seguito la storia di Lello e Angela, sappiamo bene cosa si passa, i servizi sociali non funzionano, puoi anche passare la notte al dormitorio, ma la mattina dopo te ne devi andare a spasso, il reinserimento sociale non c’è proprio”

“Il sindaco mi conosce benissimo – conclude Elsa -, ho lavorato nelle migliori ville di Cavallari come badante, come donna di fiducia, come fact totum. Siamo diplomati, patentati, non abbiamo problemi di droga e alcol, chiediamo solo un aiuto”.