Di Lello e Angela vi raccontiamo da alcuni anni. Dopo la morte del padre le loro vite già disperate hanno preso una deriva addirittura peggiore. Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Locale, Vigili del Fuoco, Assistenti sociali, tutore, soccorritori del 118. Nell’abitazione senza serratura è entrato chiunque. Ognuno si è prodigato, evidentemente non abbastanza, ma qualcuno si è spinto a fare promesse, soprattutto ai disperati inquilini al civico 15 di via Don Bosco, al quartiere Libertà di Bari.

Al netto di un video amatoriale pubblicato ormai diverso tempo fa, siamo in grado di mostrarvi le condizioni disumane in cui vivono i due fratelli, visibilmente problematici e con un serio problema di alcolismo. Nelle scorse ore siamo andati da loro, semplicemente per renderci conto di come stessero. Abbiamo trovato Lello dimagrito, steso al buio sul letto in una stanza trasformata in discarica.

Da quattro o cinque giorni i due fratelli restano confinati coi topi. Qualcuno gli ha portato frutta, acqua e panini. Lello sembrava esanime, non rispondeva a nessuna sollecitazione. Non ricordava come si chiamasse, quando fosse nato o dove si trovasse. Assente. Siamo stati costretti a chiamare il 118, preoccupati come gli inquilini per le sue condizioni di salute.

Nei giorni scorsi i vicini avevano allertato la Polizia, senza tuttavia riuscire a risolvere la questione. Un triste film dal copione sempre uguale. I soccorritori hanno somministrato a Lello dell’ossigeno e fatto una terapia farmacologica. Rimesso in sesto, l’uomo è tornato nella sua casa degli orrori. Il bagno è completamente ricoperto di feci. Nel lavandino della cucina ci sono piatti incrostati e non si vede una goccia d’acqua. Pezze e stracci ovunque, insieme a decine di bottiglie di birra e taniche di vino scadente accatastate prima di entrare nella stanza.

Il degrado è totale, il tanfo nauseabondo e ogni tanto Angela nomina la ormai celeberrima zia del San Paolo, invocata per ogni necessità. In questo caso il coronavirus è l’ultimo dei problemi. Il destino di Lello e Angela sembra essere segnato. “Siamo preoccupati soprattutto per Lello – spiega un vicino – in quelle condizioni non possiamo neppure fare la voce grossa per tentare di convincerlo a usare un atteggiamento rispettoso. Provo una profonda preoccupazione per le sue condizioni. Non è presente e sembra poter morire da un momento all’altro. Un uomo e una donna, con tutte le giustificazioni burocratiche possibili, non possono vivere come gli animali. La situazione è letteralmente sfuggita di mano. Dovesse succedere qualcosa di tragico di chi sarebbe la responsabilità?”.

Abbiamo provato a chiedere spiegazioni al graduato della Polizia Locale mandato sul posto per l’ennesima volta. Silenzio, lo stesso che purtroppo è calato sulle vite di questi due disperati, lasciati a marcire in mezzo alle loro feci, senza gas, energia elettrica e dignità.