immagine di repertorio

«Sono un caregiver da ben sei anni, curo mia moglie per una presunta malattia detta alzheimer, ultimamente ho portato in autoambulanza mia moglie al pronto soccorso del Policlinico di Bari stava molto male, dopo molto tempo che si lamentava l’hanno messa su una barella e lì sono rimasto dal mattino fino alle due della notte senza darle da bere e neanche da mangiare e per lavarla ho dovuto chiedere che mi aiutassero a farlo. Peggio delle bestie. Il giorno dopo ho richiamato la stessa autoambulanza privata portandomela a casa era troppa la vergogna». Il post, pubblicato sulla bacheca del presidente uscente nonché assessore alla Sanità della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha suscitato una marea di commenti indignati.

«Nella modalità di dimissione – scrive il marito della donna malata – si legge “dimissione a domicilio con affidamento al medico curante, attraverso l’ADI e successivo inserimento in RSSA. Mia moglie sta morendo signor Emiliano, il suo medico curante non si è mai visto e alla richiesta di una sua doverosa visita, ha ribadito “Ma io posso prenderle solo la pressione”. Ho fatto richiesta ben 6 mesi fa per visite mediche domiciliari ancora oggi aspetto una loro visita».

«Mia moglie sta morendo signor Emiliano – prosegue il post -, al Pronto Soccorso i medici mi hanno detto che io mi devo prendere cura di mia moglie, ma io lo sto facendo da ben sei lunghi e penosi anni, ma io non sono un medico, non so cosa fare se perde sangue dalle feci, io non so cosa fare se piange e si lamenta anche la notte, io non so cosa fare per farla bere o mangiare, io non so cosa fare per ridarle la dignità perduta e le sue piaghe da decubito».

«Mia moglie sta morendo signor Emiliano, ha perso 19 kg dei suoi 55, era bella mia moglie nei suoi 56 anni, oggi a 63 sembra mummificata, per i medici non c’era bisogno di ricoverarla per loro era già morta e poi basto io. Mi tolga una curiosità signor Emiliano – conclude l’uomo – lei come presidente della regione Puglia e come assessore alla sanità come la vede la mia tragedia?»