Coronavirus, sfortuna e malintesi sono la ricetta del piatto indigesto servito a Giuseppe Bellomo, cuoco 56enne barese tornato dall’Emilia Romagna e adesso costretto a dormire in auto. Il Coronavirus ha mandato in fumo l’ultimo contratto a tempo determinato che sarebe partito lo scorso 20 febbraio.

Il cuoco, ora disoccupato, è stato in quarantena fino a quando ha potuto pagare l’affitto. Rimasto al verde, grazie a una colletta è riuscito a tornare a Bari con la sua auto, tutto ciò che gli è rimasto per evitare di dormire per strada. Arrivato dall’Emilia Romagna, Giuseppe ha contattato i servizi sociali ed è stato ospitato per quindici giorni in una struttura al quartiere San Paolo, non lontano dall’ospedale dove ha parcheggiato la vecchia Alfa Romeo.

Un posto sicuro nel caso dovesse avere problemi legati alla sua condizione di salute. Giuseppe ha fatto il tampone dopo un malore. Il risultato è negativo. A quanto pare non può tornare nella struttura perché è uscito dall’ospedale e quindi adesso dovrebbe fare un altro test. Il Comune si è messo a disposizione, ma adesso servirebbe l’ultimo sforzo.

Una sistemazione provvisoria, anche in vista del 18 maggio, non per stare rinchiuso in quarantena, ma per avere la possibilità di andare in giro a cercare lavoro. Il curriculum di Giuseppe, che fa anche il cuoco a domicilio, è di tutto rispetto. La sua vita si è impantanata, ma siamo certi che grazie all’intervento istituzionale e a quello di chi, seppure nelle attuali difficoltà, potrebbe dargli un’altra chance per rimettersi dietro i fornelli. In questo modo Giuseppe Potrebbe tornare ad avere le mani in pasta e il condimento più gustoso possibile, al profumo di dignità.