foto di repertorio

Dall’ospedale Di Venere al quartiere San Paolo, il trasporto in ambulanza pare sia di “soli” 150 euro. Dopo le prime denunce, torniamo a parlare ancora una volta delle associazioni di volontariato che lucrano sulla salute dei pazienti.

A farne le spese questa volta è stato il figlio di un 76enne dimesso dall’ospedale Di Venere. “Mio padre è 100% invalido. Lo abbiamo portato la notte del 18 dicembre all’ospedale di Carbonara in condizioni critiche. I medici però non hanno ritenuto necessario il ricovero.

“Avendo problemi di deambulazione – racconta il figlio del 76enne -, non sapevo come portarlo a casa. Ho chiesto al medico dell’ospedale come fare e mi ha suggerito di chiamare un’associazione”(di cui abbiamo già scritto).

“Dopo mezz’ora dalla chiamata – continua – sono arrivati due ragazzi a bordo di un’ambulanza. Sistemato mio padre, ci siamo diretti verso il quartiere San Paolo. Arrivati a destinazione i due mi hanno chiesto 150 euro. Alle mie rimostranze su tale cifra, da me ritenuta spropositata, mi hanno risposto che essendo un trasporto notturno la tariffa da applicare era doppia”.

“Al momento del pagamento ero troppo nervoso e non ho pensato di chiedere la ricevuta, anche se avrebbero dovuto emetterla in ogni caso. Inoltre – conclude – uno dei due si è anche lamentato del fatto che mio padre durante il tragitto avesse vomitato e che gli aveva rovinato il mezzo. Invece di pensare alla salute dei pazienti pensano a come spillargli i soldi”.