Papà Luigi e mamma Maria non riescono a trattenere l’emozione. Il loro “piccolo” Saverio, ragazzo autistico di 17 anni riceveve simbolicamente il badge e la maglietta di ordinanza. Inizierà a “lavorare” alle dipendenze di Decathlon, nel negozio di Bari. Nessuna paga o tirocinio, ma un interessante progetto di inclusione sociale.

“Seguiamo il nostro bambino ormai da 15 anni, un lavoro molto duro – spiega il padre di Saverio – ma questi sono i momenti che ci ripagano di tutti i sacrifici”. Saverio è schivo, un po’ teso, come tutte le volte che deve affrontare una novità o quando incontra gente mai vista.

“Sono contento”, dice il ragazzo prima di guadagnare qualche metro di distanza dalla telecamera e dal clamore. C’è la torta al centro del negozio di Bari. “È un progetto fortemente voluto da due collaboratrici – spiega il direttore Riccardo Visaggio – il nostro contributo al territorio in cui ci troviamo”.

Saverio sarà accolto in negozio due ore alla settimana, sotto la supervisione di chi sta curando l’iniziativa. Saverio si occuperà di piegare gli sciugamani e metterli a posto – gesti ripetitivi che possono aiutarlo -, ma sraà l’occasione per tentare di creare rapporti con i clienti e i “colleghi”. “Ringrazio Decathlon per il contributo che ci sta dando – dice Vittoria Morisco, presidente di Asfa Puglia – non solo per il progetto di inclusione che vede come protagonista Saverio. Vorremmo tanto si tratti di un esperimento capace di creare attenzione e spirito di emulazione”.