1762 nuovi casi di HIV diagnosticati in Puglia degli ultimi 10 anni, con un’incidenza maggiore nella fascia d’età che va dai 25 ai 29 anni (8,8 casi per 100.000 abitanti) causati soprattutto da rapporti sessuali non protetti. Rimane significativa la quota di persone a cui viene diagnosticato quando il virus è in una fase clinica avanzata e le terapie antiretrovirali faticano o sono impossibilitate a fare effetto.

HIV ed AIDS non sono la stessa cosa: il primo è l’agente retrovirale responsabile della malattia mentre il secondo è un indebolimento del sistema immunitario che diventa più vulnerabile ad infezioni e malattie fino alle conseguenze letali; dall’AIDS non si guarisce ma si può sopravvivere più a lungo ed anche in maniera dignitosa grazie alle adeguate terapie.
La mentalità, soprattutto nei giovani, è quasi sempre quella del “a me non accadrà” anche se delle volte i fatti smentiscono tale presunzione; vedere il film “Philadelphia” di Jonathan Demme del 1993, con Tom Hanks e Denzel Washinton, può essere istruttivo.

Azioni concrete le svolge il Consiglio Direttivo Nazionale della CRI, in collaborazione con la Fondazione Villa Maraini (Agenzia Nazionale della CRI e Reference Center della Federazione sulle droghe), che ha predisposto la campagna di diffusione dei test in strada “Meet, Test & Treat” (incontra, testa e tratta) per uno screening preliminare rapido, gratuito ed anonimo, per la diagnosi di HIV ed epatite C. Il Comitato di Bari è stato prescelto a livello nazionale per avviare questo importante progetto che verrà realizzato con l’aiuto dei medici dell’unità operativa di Malattie Infettive del Policlinico di Bari, psicologi e volontari adeguatamente formati.

La presentazione del progetto “Meet, Test & Treat” avverrà tramite un seminario finalizzato alla riduzione dei rischi da malattie trasmissibili per via ematica e per via sessuale il prossimo 29 Novembre alle ore 18 presso il centro polifunzionale Uniba, ex palazzo delle poste, in piazza Cesare Battisti. La prima attività in strada sarà invece in occasione della giornata mondiale contro l’HIV il prossimo 1 Dicembre quando gli uomini della Croce Rossa Italiana saranno presenti per la somministrazione gratuita del test HIV e HCV dalle 17:00 in via Argiro angolo via Piccinni. Sarà presente un gazebo attrezzato, con 15 volontari, 2 medici infettivologi, 2 psicologhe, 2 infermiere professionali e personale di supporto.
A questo primo passo seguirà un secondo per raggiungere i soggetti maggiormente a rischio come tossicodipendenti, prostitute, migranti e persone senza fissa dimora, già identificati precedentemente dalle attività di strada della CRI.

È importante ricordare che comportamenti a rischio di trasmissione di malattie infettive come lo scambio di siringhe o l’attività sessuale non protetta, determinano un aumento della possibilità di contrarre tali infezioni che hanno un peso sul sistema economico e sociale molto importante. A queste cause, possono aggiugersi rischi derivanti da una trasfusione oppure un contaggio verticale tra madre e figlio. Per questo in Ministero della Salute obbliga ad uno screening le donne incinte nei primi mesi di gestazione e negli ultimi; tale obbligo potrebbe essere esteso negli istituti scolastici e nelle università, nelle visite mediche obbligatorie nei luoghi di lavoro ed in qualsiasi altro luogo dove c’è concentrazione perenne di persone: non si tratta di discriminare chi è malato ma piuttosto di evitare che ci sia un contagio inconsapevole.

Il comitato di Bari opera in rete con il Comune, avviando attività congiunte con associazioni locali anche per organizzare test durante eventi particolari come la giornata del gay pride, oppure in luoghi ad elevata concentrazione di giovani come le discoteche, oltre ad effettuare attività di educazione proprio tra i giovani per la diffusione di stili di vita sani: spesso è importante capire che l’uso del preservativo prima di un rapporto non è sminuire la poesia ma, piuttosto, dare un segno di intelligenza e maggior amore verso il partner. Ma le buone intenzioni da sole non bastano, servono anche sponsor per l’acquisto dei test e magari di un mezzo idoneo con cui svolgere, ancora più frequentemente, tale attività.