Il caso della 13enne soccorsa a scuola perché incinta riporta prepotentemente sotto i riflettori la difficile infanzia che vivono molti minori emarginati a Bari. Sì, perché una gravidanza prematura fa “scandalo” attirando le attenzioni delle istituzioni ma per tutto il resto c’è un assordante silenzio.

Parliamo per esempio dello sfruttamento che subiscono moltissimi minori costretti a girovagare per la città, specie in centro, a caccia di qualche spicciolo. Quella che vedete in foto, per esempio, pare sia la stessa ragazza già beccata altre volte in via Sparano.

Si tratta di minori, spesso di etnia rom, che nel migliore dei casi abitano in veri e propri tuguri in città oppure nelle classiche baracche in periferia. Molte volte i genitori sono irreperibili e si ritrovano affidati a conoscenti senza scrupoli che li costringono a chiedere l’elemosina in giro per la città invece di andare a scuola.

Così è facile vederli camminare per le vie del centro, chiedendo l’elemosina a chi capita a tiro. Si aggirano in modo furtivo per negozi o bar, salgono sugli autobus e fermano soprattutto gli anziani con la speranza di raccogliere qualche spicciolo. Spesso sono in compagnia di altri ragazzi più grandi, ma in alcuni casi anche da soli.

Un fenomeno più volte denunciato ma ancora oggi irrisolto. Questi bambini sono indifesi, vivono nell’indifferenza generale e in balia di chi li sfrutta. Restituire loro l’infanzia dovrebbe essere un dovere, in primis delle istituzioni.