Proprio in queste ore il sindaco Decaro, parlando con il 18enne brutalmente ferito in via Nicolai da un branco di ragazzini, ha promesso che le cose al Libertà cambieranno. Ma a quanto pare non da oggi. Perché dopo aver preso a pugni un innocente papà, dopo aver aggredito un passante 55enne, dopo aver ridotto in frantumi le vetrate dei negozi, sfondato portoni e devastato auto, oggi pomeriggio i ragazzacci del Libertà hanno colpito ancora, prendendo di mira tutti i passanti. Anziani, giovani, famiglie, bambini diretti al catechismo erano sotto lo scacco dei piccoli delinquenti che si sono appostati nella piazza.

E non si può che storcere il naso sapendo che questo avviene a poche ore dalla celebrazione del Precetto dell’Arma dei Carabinieri proprio nella chiesa del Redentore, con la piazza gremita di pattuglie di militari schierati. Ma ‘passato il Santo, passata la festa’ come si dice a Bari.

Una mamma del quartiere che passeggiava nella piazza ha deciso di condividere in una lettera rabbia e paure. Non potevamo che raccogliere questa testimonianza e pubblicarla perché tutti comprendessero cosa vuol dire oggi vivere al Libertà. Magari, ci auguriamo, domani l’aria cambierà. Perché in fondo, domani è un altro giorno.

“Gentile direttore, mi rivolgo a lei perché ho visto quanta attenzione ha avuto nei confronti del nostro quartiere negli ultimi anni. Come lei sono del parere che nascondere gli episodi di violenza che si registrano quotidianamente non serva a risolvere i problemi. Certo, noi cittadini dovremmo essere più disposti alla denuncia, ma le assicuro che la paura di ritorsioni è tanta. Ho letto le dichiarazioni del Sindaco di Bari ad un suo collega.

Decaro ha detto che il Libertà cambierà. Beato lui che ne è convinto. Voglio come tutti una rivoluzione, sentirmi libera di camminare a qualunque ora per le strade del Libertà. Voglio anch’io non dovermi preoccupare per le sorti dei miei figli quando sono per strada. Intanto che arriva il CNR, la stazione dei Carabinieri e chissà che altro, non siamo affatto sicuri, nemmeno nei portoni dei nostri palazzi.

Ciò che è successo a me oggi ne è la riprova. Non se ne fosse accorto, oggi c’era il precetto dell’Arma dei Carabinieri nella Chiesa del Redentore. Una messa partecipata, un sacco di uomini in divisa. Una bella passerella, non c’è che dire. Non ce l’ho con l’Arma, ma con quanti sottovalutano il problema della sicurezza. Finita la messa, fatti i saluti, tutto è tornato alla normalità.

Dal primo pomeriggio la solita banda di piccoli delinquenti ha tenuto in scacco chiunque: anziani, giovani, famiglie, bambini diretti al catechismo. Hanno preso di mire anche me. Avevo un carrello. Me lo hanno sottratto, ci hanno giocato e smontato una ruota prima di restituirmelo e bestemmiare, come al solito. È una sciocchezza, me ne rendo conto, ma è da qui che si parte per poi rendersi responsabili di fatti più gravi, proprio come quelli accaduti in questi giorni. Pensi che quei baby delinquenti hanno irriso anche un uomo grande e grosso che aveva minacciato di prenderli a schiaffi. Per ora non cambia niente e dobbiamo cavarcela nei modi che ognuno ritiene più opportuni perché questa, per ora, è terra di nessuno”.