Cento euro per mandare a scuola i suoi figli, solo questo aveva chiesto Rosa, la donna che è costretta a vivere con la sua famiglia in una topaia al quartiere Libertà. I soldi sono arrivati da un benefattore anonimo: “Lo ringrazio di cuore e spero che Dio lo aiuti come lui ha fatto con me – dice Rosa – i miei 4 figli hanno il diritto di studiare e, nella situazione in cui viviamo, per me era difficile sostenerli”.

Rosa è la donna di cui vi abbiamo parlato qualche tempo fa. Una “casa” non a norma, umida, senza finestre, con scarafaggi e topi che infestano l’unico luogo in cui possono abitare. Un affitto di 250 euro al mese che riescono a coprire con l’assegno di invalidità di appena 290 euro.

“Dopo il mio appello ho incontro l’assessore Introna, che mi ha rassicurato sull’esistenza di una casa popolare al quartiere Libertà dove potremmo trasferirci – continua Rosa – ma fino ad oggi nulla è cambiato. Sono anche venuta a conoscenza di altre abitazioni vuote”.

“Io non ce la faccio più – conclude – dopo aver scoperto che a mio marito Giuseppe gli hanno diagnosticato una grave malattia e che l’asma di mio figlio peggiora ogni giorno di più, non nego che sarei pronta ad occupare una delle case popolari ancora libere”.