Ci siamo sentiti qualche giorno fa per la questione di piazza Europa, al San Paolo. Da 72 ore ci sono i controlli su quella piazza. Non ho mai avuto dubbi sul tuo intervento. Sì, generale, ti sto dando del tu, come non sono mai riuscito a fare fino a quando sei stato in vita, pur sapendo di avere il privilegio della tua stima.

Un signore, lo sei rimasto persino quando ti avevano fatto lo sgambetto esiliandoti. Tentai in tutti i modi di farti togliere qualche sassolino dalle scarpe al tuo ritorno, ma pur insistendo non fu possibile farti dire nulla di sconveniente.

Sei stato una fonte leale, pronta a dare risposte quando eri chiamato in causa, a difendere i tuoi uomini e redarguirli quando necessario. Competente, dall’alto rigore morale, e dotato di una inusuale signorilità nei modi e nel tuo essere presente per le vie di Bari. Insomma, uno di quei capi che comandano dando l’esempio. Abbiamo dato per primi la notizia della tua scomparsa, non abbiamo neppure fatto in tempo a sperare nella tua guarigione. Chissà se in questo modo non siamo riusciti a rispondere alla tua curiosità su come facessimo ad arrivare in tempo reale dappertutto senza esserci fisicamente.

In questo momento ti piangono tutti, compresi quelli che in vita hanno detto peste e corna di te. Storia di un comandante, incapace di farsi piacere da tutti. Eppure non ti è mancato il rispetto e la stima dell’intera città. Conoscevi le regole d’ingaggio e non ti sei mai sottratto al confronto, all’intervista, alle precisazioni. Pensa il paradosso. Recentemente hai inaugurato il “Robocop” digitale, il super Vigile urbano; oggi ci hai dimostrato quanto la vita sia imprevedibile. Addio generale Marzulli. Alla tua famiglia le nostre più sentite condoglianze.