“Rincorso” dallo storico parcheggiatore abusivo di piazza monsignor Aurelio Marena per avere il caffè, mentre come ogni giorno chi doveva controllare s’è distratto. Ciò che è successo questa mattina all’ombra della Basilia dei Santi Medici ad un cittadino bitontino collima notevolmente con il presidio voluto dallo Stato all’indomani dell’omicidio dell’innocente Anna Rosa Tarantino.

Un uomo, in compagnia della fidanzata, ha parcheggiato in piazza monsignor Aurelio Marena (cosiddetto campo nero), ma per evitare di accontentare il parcheggiatore abusivo è andato altrove. Raggiunta l’altra vicina piazzetta, l’abusivo si è rifatto sotto con la pretesa del caffè. A quel punto l’automobilista, pur dovendo partecipare ad un convegno organizzato dall’associazione Migrantes, per trovare posto ha deciso di percorrere via De Capua, la cosiddetta Estramurale.

Il parcheggiatore, però, voleva a tutti i costi quel caffè. Ha raggiunto la sua preda e gli ha fatto capire che non aveva alternativa alla cessione dell’euro. L’uomo, niente affatto disposto a cedere, ha telefonato al 113. Dopo una trattativa sull’utilità di inviare una pattuglia e cercando di far capre di non essere libero di lasciare l’auto dove gli pareva, sul posto si è portata una pattuglia della Polizia Locale.

Fatto il giro, l’auto di servizio si è nuovamente allontanata. In quegli intensi minuti i parcheggiatori non si sono mossi di un metro. In piazza Marena, prima e dopo l’omicidio, ci sono un paio di soggetti a presidiare abusivamente la sosta delle auto. Il cambiamento deve essere culturale, aveva detto un nostro lettore. Siamo d’accordo con lui, seppure abbiamo avuto modo di constatare che la testa da cambiare non è solo quella dei cittadini. Per aver un minimo risultato, che resti anche quando i cento uomini se ne saranno andati in qualche altro territorio da presidiare, non possono esserci deroghe. La gente, soprattutto quella poco incline al rispetto e alla civiltà, ha bisogno di punti di riferimento.