Finisce il turno in ospedale e si mette in pullman per raggiungere Altamura da Cremona: dieci ore di viaggio notturno, destinazione l’ospedale della Murgia, dove ha lavorato prima di decidere di emigrare al nord in cerca di efficienza ed un ambiente meno ostile.

Alla manifestazione organizzata ieri mattina per convincere le istituzioni ad aprire la Sala di Emodinamica al Perinei c’era anche Francesca Magiatordi, ripartita in serata, sempre in pullman, per tornare a Cremona in modo da riprendere riprendere servizio al pronto soccorso dell’ospedale cittadino. Venti ore di viaggio e tre notti insonni per dare il contributo a quella che ritiene una giusta causa.

Un esempio di tenacia e grande volontà quelle della dottoressa di Altamura, che due anni fa, dopo aver ricevuto un provvedimento disciplinare privo di sussistenza per quanto accaduto la notte della bomba alla sala giochi Green table di Altamura, ha preferito cambiare aria nonostante non abbia certo dimenticato l’ingiustizia subita. Una scelta di vita complicata, anche perché a Cremona l’hanno seguita il marito ed i due figli.

“Ho preso questa decisione con un grande senso di responsabilità – spiega la dottoressa -. Prenderei mille volte la stessa decisione, soprattutto perché ho trovato un ambiente più stimolante e consono alle mie capacità professionali”.

Francesca Mangiatordi ad Altamura ha ancora i parenti e molti amici. “È per loro che sono qui oggi – continua il medico – a loro e a tutti gli abitanti del territorio murgiano va data una risposta. Dicessero una volta per tutte se hanno o meno intenzione di aprire l’Emodinamica, anche in considerazione dell’ingente investimento economico fatto finora per acquistare l’angiografo”. Se alla fine la protesta avrà l’esito sperato, chi è rimasto a casa pur essendo direttamente interessato dalla faccenda, dovrà dire grazie anche alla dottoressa Mangiartordi.