In un clima di austerity sanitario anche la popolazione dovrebbe essere inflessibile per far si che si tenga conto della salute pubblica. Vi è dappertutto un’agonia, con i pazienti vittime dell’inefficienza da parte del governo regionale, tanto da essere, quest’ultima, completamente scollegata dai fabbisogni dei territori e dalle esigenze dei cittadini. Vari movimenti territoriali popolari, stanno nascendo per cercare di porre fine a questa lenta morte. Ed è quello che sta succedendo nel territorio murgiano con una campagna di sensibilizzazione e di informazione circa l’emodinamica.

Francesco Papappicco, medico 118 presso la postazione di Gravina, ogni giorno sperimenta l’inefficienza di un ospedale in cui manca un reparto salvavita, qual è l’emodinamica. Corse in ambulanza con pazienti che, se pur stabilizzati, sono a rischio. Un infarto può evolvere in aritmie maligne e in arresto cardiaco in pochi istanti, soprattutto se la riperfusione delle coronarie non avviene nel più breve tempo possibile.

Ecco perché le corse in ambulanza verso il Miulli o Bari, mettono a rischio tanto il paziente quanto l’equipaggio, per quanto il governatore-assessore minimizza e quasi ridicolizza il tempo del trasporto, come compatibile. Ma compatibile con cosa? Eventi ne sono accaduti e sono stati segnalati di recente, emblema di tali casi è Mario Lorusso, paziente salvato grazie alla competenza, ma soprattutto alla presa di responsabilità del medico presente in quel momento, Francesco Papappicco.

Insieme, Francesco e Mario, si sono fatti promotori di un un gruppo Facebook con ashtag #SALVIAMOCIILCUORE lottiamo per aprire l’EMODINAMICA all’ospedale della Murgia, e che col supporto concreto di un gruppo di cittadini volontari sono riusciti a mettere su una campagna di sensibilizzazione incisiva e capillare, nelle scuole, in centri sportivi e culturali, riscuotendo numerose adesioni e consensi.

L’iniziativa culminerà con una manifestazione sit-in il 3 dicembre presso l’ospedale Perinei. Alcuni politici diffondono notizie di una possibile imminente apertura, però manca solo il collaudo. Mancherebbero invece, da quanto letto in alcune delibere Asl, dei pezzi essenziali per far funzionare l’angiografo nella modalità interventista, cioè nelle emergenze.

Emiliano-social twitta scrivendo che “gli ospedali piccoli e senza casistica sono pericolosi per i pazienti perché si trovano medici incapaci per mancanza di esperienza”. In primis, come medico questa definizione mi offende e offenderebbe tutta la categoria. Secondo, perché non si è mai resa nota la percentuale di pazienti che dal territorio murgiano si recano al Miulli e a Matera? E per usare una frase dello stesso governatore:” alla fine vedremo quali saranno i numeri, che sono importanti e determinanti”.

Se i piccoli ospedali, pur definiti di eccellenza, sono però insicuri e pericolosi, quanto sono più sicuri i grandi ospedali, afflitti dal sovraffollamento, con un rischio di errore maggiorato? Considerando anche lo scarso personale, per blocco delle assunzioni, con grande mortificazione degli operatori, che devono sopperire a quella visione strategica e programmatica, assente e che dovrebbe essere propria della classe politica. Emiliano a tutto ciò risponde: “parli con un medico e chieda”, e noi ce lo siamo chiesto infatti.