Spaccio di stupefacenti a scuola. Il problema, lo sappiamo, non è purtroppo una scoperta sensazionale. Ma ci ha colpito molto che a denunciare il problema, anzi il dramma, sia proprio uno studente, evidentemente stanco di vedere le solite scene tra i corridoio o nel cortile della propria scuola. Il ragazzo, che per ovvi motivi resterà anonimo, frequenta il Perotti, ma è indubbio che il problema della droga fra i più giovani sia diffuso in tante altre scuole della città.

Gentile direttore,
sono uno studente dell’Istituto Armando Perotti di Bari. Le scrivo per denunciare un fenomeno molto diffuso e preoccupante all’interno della scuola: lo spaccio di stupefacenti. L’anno scorso il suo giornale ha scritto di numerosi episodi accaduti all’interno delle sedi dell’istituto. È per questo che mi rivolgo a lei, con la speranza voglia pubblicare il mio grido d’allarme.

Lo spaccio di stupefacenti avviene nei bagni di tutte le sedi, da quella centrale alla succursale, dove molti ragazzi, dal primo al quinto anno, entrano per comprare erba o fumo e fino allo scorso anno ci sono stati anche casi in cui ho visto vendere cocaina. In quegli stessi bagni si fumano quelle sostanze come fossero normali sigarette.
Gli spacciatori sono ragazzi 16enni, i quali vendono agli studenti quella merda, chissà di che qualità, anche all’esterno dell’istituto.

Nella scuola sono tutti stanchi di vedere certa gente andare avanti e indietro per i corridoi.
Le perquisizioni effetuate sono troppo poche e in ogni caso, non si sa come, gli spacciatori vengono a sapere del giorno in cui avvengono e quindi arrivano a scuola senza sostanze addosso.

Gli studenti, quelli che non spacciano e non consumano droghe di nessun tipo, chiedono una sorveglianza maggiore da parte di tutti, partendo dalla dirigente e dai professori.
Ringrazio tutti coloro che ascolteranno le parole di uno studente che si sta mettendo tutti contro.