“Siamo stufe perché la scuola non riesce a garantire il minimo dell’igiene ai nostri figli”. A sbottare sono alcune mamme delle alunne di una classe dell’istituto scolastico San Giovanni Bosco, al quartiere Libertà di Bari. Una delle donne ha avuto un duro faccia a faccia con il preside, Giuseppe Capozza. A far saltare i nervi sono state due blatte e alcune uova di pidocchio, le prime uscite dallo zaino della compagna di classe della figlia, a suo dire la stessa che le avrebbe attaccato i fastidiosi parassiti.

Lo sgomento è diventato rabbia quando il genitore si è trovato di fronte al capo d’istituto, soprattutto perché già dallo scorso anno scolastico, per quella classe era stato chiesto l’intervento di un medico della Asl. “Avevamo anche proposto di far venire a scuola un medico a pagato a nostre spese – aggiunge una mamma – ma il preside ci aveva sempre detto che non era possibile. Oggi è toccato a mia figlia, l’anno scorso ad altri bambini e intanto la scuola continua ad assistere impassibile a questa situazione”.

In passato, dopo alcune lamentele, la bambina che avrebbe avuto i pidocchi per circa un mese non ha frequentato la scuola, seppure questa non può e non deve essere la soluzione. “A me e a tutte le altre mamme – aggiunge la donna – dispiace molto, ma ormai non si può più tollerare. È necessario che la San Giovanni Bosco ed il capo d’istituto si facciano carico del problema e informino le autorità competenti, in modo da assicurare alla bambina, ed eventualmente ai suoi familiari, l’igiene necessaria”.

“Sto facendo tutto quello che è nelle mie competenze – spiega il preside – Giuseppe Capozza – ho invitato i genitori della bambina a provvedere, ma siccome la situazione si è ripetuta non posso far altro che interpellare la Asl oppure altre autorità”. Capozza non si sbilancia, ma le altre autorità sono i servizi sociali, il cui intervento dovrebbe non essere più rimandato per la sicurezza igienica della di tutta la classe. “Spero che la Asl – conclude il preside – se come detto in passato non può intervenire per l’abolizione del medico scolastico, possa indicarmi a chi rivolgerci. Stiamo procedendo con la massima solerzia”.