Fiocco azzurro nel centro di accoglienza per richiedenti protezione internazionale “Borgo Saraceno” di Spinazzola. È nato Mattia Anthony, figlio di papà Zachary e mamma Joy Aigbedio, arrivati esattamente il primo settembe del 2016 nel comune murgiano dopo essere scappati dalla guerra in Nigeria.

Fu un arrivo tumultuoso il loro, tra i primi ospiti del centro gestito dalla cooperativa sociale “Senis Hopes”, a causa di chi protestava pr l’arrivo in paese dei migranti. Oggi si fa festa per il piccolo nato, libero e non già prigioniero di una guerra che conta decine di migliaia di morti. Zachary e Joy, il papà e la mamma di Mattia, si sono conosciuti proprio a Spinazzola. Lui 24 anni, lei 19enne, pur segnati dalle loro storie personali si sono dati forza, trovando il coraggio di ricominciare.

Fosse stato per loro, appena saputo dell’arrivo di Mattia si sarebbero uniti in matrimonio, con il rito cristiano, ma la domanda è stata respinta dall’Ufficio Anagrafe del Comune di Spinazzola, per l’impossibilità di produrre i documenti necessari. Rifiuto a cui si è opposto con patrocinio gratuito lo studio dell’avvocato Giuseppe Lovaglio, che ha chiesto l’applicazione in diritto di quanto disposto dalla Convenzione di Ginevra e dalla stessa Carta Costituzionale.

Tutto ora è al vaglio del Tribunale di Trani. Gli operatori del CAS si sono mobilitati in una gara di solidarietà ed assistenza. Il Centro è stato oggetto di alcune pressioni da parte del Comune, che riteneva troppi 148 richiedenti protezione internazionale a Spinazzola.