Continuiamo a parlare di Gabriele, il bimbo disabile i cui genitori hanno intrapreso una battaglia con la burocrazia, e con la politica, per far sì che arrivi il prima possibile l’insegnante di sostegno a scuola, come gli spetta di diritto. Nicola e Monica, infatti, dopo aver sollevato in un primo momento il problema davanti alle nostre telecamere, e successivamente anche chiamato i Carabinieri, si sono rivolti al Provveditorato: “Ci hanno detto che la colpa non è loro – racconta Monica – dicono di aver fatto tutto ciò che potevano e nei tempi giusti. Secondo loro dobbiamo aspettare che la scuola prenda la situazione in mano e decida di assegnare a ogni bambino disabile il docente, pagando di tasca propria”.

“Parliamo di un problema che riguarda circa 2600 bambini – spiega – parliamo di 260 insegnanti che mancano all’appello nella sola provincia di Bari. Ho anche scoperto che l’anno prossimo non potrò nemmeno più decidere di prolungare l’asilo, al contrari di quanto succedeva in passato, quando era sufficiente la richiesta firmata dal neuropsichiatra”.

“È venuto fuori anche che l’anno prossimo dovrò per forza mandarlo in prima – incalza – lo dispone una direttiva del Ministero. L’anno scorso il sostegno lo ha avuto per soli tre giorni a settimana, quest’anno siamo ormai ad già ad ottobre e continuiamo ad aspettare, senza un minimo di scolarizzazione non avrà certo imparato granché”.

“Ci siamo rivolti a un avvocato – aggiunge duramente Nicola – sporgeremo denuncia alla Procura. Mio figlio, e come lui tutti i bambini disabili, hanno diritto al sostegno e devono avere l’insegnate, chi deve parlo, se l’istituto, il Provveditorato o altri, è un problema loro, tutto grazie alla legge sulla buona scuola”.