Poveri e senza lavoro dopo essere riusciti a pagare per due anni e mezzo la rata mensile del mutuo di 1.039 euro, mantenendo dignitosamente i loro tre figli, oggi di 17, 15 e 9 anni. Sara e Mimmo, 35 e 37 anni, sono una coppia normale. Brava gente portata alla disperazione dalla perdita del lavoro del capofamiglia. L’azienda dove lavorava ha chiuso e da quel momento è iniziato il calvario.

Niente più soldi per pagare il mutuo e la casa va all’asta fino a quando, alcuni mesi fa, qualcuno se l’è comprata. Un colpo al cuore dopo i tanti sacrifici fatti fino a quel momento.  Marito e moglie non vogliono essere ripresi. La vergona per come si sono ridotti è tanta. Ad aiutarli c’è la mamma di Mimmo: porta la spesa, cucina. Insomma, fa quello che può non essendo pure lei particolarmente benestante.

Una situazione purtroppo molto comune. I due, pur di sostenere i tre figli, si arrangiano con lavoretti occasionali. Guadagnano poche centinaia di euro al mese. Mimmo è stato “assunto” al Servizio Civico del Comune di Adelfia per 400 euro al mese. Sempre meglio che la fame.

Mimmo ha bisogno di lavoro. Non riesce a risolvere una situazione complicata. Entro fine mese devono lasciare il loro ex appartamento. Non ci sono più proroghe. La famiglia non sa dove andare, anche perché nessuno gli affitta neppure un garase senza la garanzia di una busta paga. Il Comune pagherebbe i primi mesi di affitto, ma la casa proprio non si trova. Nell’intervista l’appello di Sara: “Siamo disperati, aiutateci a non finire sotto un ponte”.