L’ultimo video che è stato dato in pasto alla rete, lo riprende con i pantaloncini abbassati, strafatto di alcol e ricoperto di feci. Chi è passato davanti a Vito Abbondanza, chiamando per scrupolo la Centrale operativa del servizio di emergenza e urgenza, non dovrà più fare a cazzotti con la propria coscienza, perché il “barbone del Libertà” è morto. Un problema in meno ho sentito dire da chi non lo sopportava, al contrario di molti soccorritore del 118 e medici dei pronto soccorso dove negli anni è stato trasportato.

È stato proprio un soccorritore del 118, preoccupato dalla voce che circolava da qualche ora, a chiedermi una verifica. Di abbondante Vito, del quale non siamo in grado di dirvi l’età, aveva solo il cognome. Per il resto era una complicazione dopo l’altra da quando aveva perso i genitori. La gente del quartiere lo aiutava come poteva, soprattutto dandogli cibo e vestiti. Più di tanto, però, non poteva fare anche perché quando non era in sé Vito rifiutava qualsiasi aiuto.

Vito Abbondanza, mai aggressivo anche quando era su di giri, è stato soccorso per l’ennesima volta dall’equipaggio della postazione 118 ex CTO due giorni fa, intorno alle 8.45, portato al pronto soccorso del Policlinico con un trauma cranico, ematoma e ferita lacero-contusa sulla tempia sinistra. In quel momento, manco a dirlo, era ubriaco fradicio.

È passato a miglior vita in seguito ad alcune complicanze avute in ospedale. Se il soccorritore del 118 non ci avesse chiesto conto delle sorti di quell’uomo, invisibile per la quasi totalità della città, di Vito Abbondanza nessuno avrebbe saputo. In ogni caso, a chi lo ha considerato solo come un problema ed è stato felice di essersene liberato, diciamo solo che di ultimi come quel barbone ce se sono centinaia. Vito, che la vita, almeno ora, ti sia lieve. Pensa, a qualcuno mancherai.