La Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II e il Cartello “Insieme
contro l’Azzardo” all’indomani del provvedimento di confisca nei confronti
del pregiudicato Giuseppe Cassone per circa 50 milioni di euro, impero
costruito prevalentemente con la distribuzione delle slot machine su tutto
il territorio nazionale, torna a sollecitare il Comune di Bari ad approvare
il regolamento comunale per l’apertura e la gestione delle sale slot e
scommesse.

“Il Comune di Bari ha una grande responsabilità istituzionale in campo
nazionale per il ruolo di Presidente dell’Anci ricoperto dal Sindaco Antonio
Decaro, sia da esempio virtuoso per gli altri comuni italiani dotandosi
quanto prima di un regolamento in materia di “Prevenzione e contrasto delle
problematiche legate al gioco d’azzardo lecito- ha dichiarato Monsignor Alberto
D’Urso “Il magnifico lavoro di confisca dei beni delle forze dell’ordine e
della magistratura, che mette a segno un colpo al cuore al grande potere
economico della criminalità organizzata, deve essere integrato e coadiuvato
da un’opera di responsabilità, di prevenzione e formazione alla cultura
della legalità che può attecchire nei territori, nelle scuole, nelle
università, se vedesse la condivisione e la collaborazione di tutti gli
organi istituzionali nazionali e locali”.

“La Consulta nazionale Antiusura a dicembre scorso ha presentato una
proposta di Regolamento del Comune di Bari in materia di prevenzione e
contrasto al gioco d’azzardo lecito, redatta con la condivisione degli
studenti dell’Istituto Tecnico Economico e Liceo Linguistico Giulio Cesare
di Bari, i quali hanno preso parte attivamente alla stesura del
documento. Confido nel Sindaco Antonio Decaro e nell’assessore Paola Romano
– ha dichiarato l’avvocato Attilio Simeone – affinché sia il punto di partenza
per gli organi deliberanti del consiglio comunale. Si tratta di una proposta
che incardina le aspettative dei giovani e le speranze della cittadinanza
che hanno visto distrutte famiglie, figli e amici dall’azzardo. Le
amministrazioni locali sono chiamate a fare il loro dovere poiché  sono
l’ultimo baluardo nella tutela della persona. I 96 miliardi di azzardo
consumati dagli italiani nel 2016 non riguardano solo chi gioca, ma anche
chi non ha mai giocato. Il proliferare di macchinette sui territori, che
ingrossano il patrimonio della malavita, è anche la conseguenza di una
normativa assente, carente e disorganica”.

La Consulta Antiusura ha in corso un dialogo anche con il Governo nazionale.
Nei mesi scorsi Monsignor D’Urso ha guidato una delegazione di Associazioni,
Enti della Comunità Ecclesiale e Movimenti che si occupano di contrasto
all’azzardo, ingaggiando una battaglia contro l’approvazione del
provvedimento di riordino in materia di azzardo della Conferenza Unificata
degli Enti locali. Con il Sottosegretario Baretta sono state poste le basi
per un’agenda di lavoro rivolta a rimediare alle gravi conseguenze che
l’abnorme dilatazione del consumo di gioco d’azzardo ha arrecato alle
persone, all’economia, alla società e all’interesse pubblico.

Anche il Presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, Carlo
Tavecchio, non ha rinnovato il contratto di sponsorizzazzione con la
Gamenet Intralot che macchiava la maglia azzurra dello sport più seguito
dagli italiani, grazie all’attività di sensibilizzazione di Associazioni,
Enti della Comunità Ecclesiale e Movimenti. Sono solo alcune delle
recentissime attività di contrasto all’azzardo che La Consulta Antiusura ha
messo in atto più di venti anni di attività.