Perdere il lavoro, vivere un incubo ma riuscire a “svegliarsi” potendo guardare con fiducia al futuro. Una volta tanto possiamo raccontare una storia a lieto fine: Carmela, dipendente dell’Oncologico di Bari, era stata licenziata non per un comportamento scorretto o una sanzione disciplinare ma per un semplice cavillo burocratico.

A inizio di quest’anno iniziano i problemi. La Corte dei Conti muove un rilievo a una procedura di stabilizzazione attuata dalla precedente Amministrazione: Carmela viene licenziata insieme ad altri 5 dipendenti, ma mentre quest’ultimi vengono quasi subito reintegrati, lei rimane a spasso.

La situazione era resa ancor più grave dalla condizione della sua famiglia: un marito anche lui disoccupato e un figlio con gravi problemi di disabilità. Carmela, pur di non perdere quel posto e darla vinta alla burocrazia, era pronta a tutto anche ad incatenarsi ai cancelli del Tribunale.

Per fortuna, almeno questa volta, la giustizia ha fatto il suo dovere: Carmela è stata reintegrata con un contratto a tempo indeterminato: “Sono felicissima, è finito un incubo. Adesso posso guardare con più fiducia al futuro e ringrazio tutti coloro che mi hanno dato questa opportunità”

“L’Oncologico ha fatto un grosso passo in avanti – ammette Domenico Losacco, segretario provinciale Fials – il management è stato oculato, attento e sensibile alle esigenze. Si tratta di un traguardo storico, specie di questi tempi grazie alla volontà unanime di tutte le parti in causa”.