Benvenuti a Bari, città della fantasia e dei problemi raggirati spesso in barba alla legge, ma soprattutto al buon senso. Raffaella Tardivo, segretaria regionale Femca Cisl e presidente dell’associazione “Bari Abile Onlus”, è uno dei tanti disabili che protesta per la presenza di barriere architettoniche all’interno del cimitero di Bari. Per la verità la città è piena di ostacoli, nonostante le promesse fatte finora.

Clamorosa è la soluzione fornita telefonicamente dall’Amtab, la municipalizzata alla quale è affidata la gestione del parcheggio: “Se per lei è davvero così complicato entrare dall’ingresso con la sbarra, le consgliamo di utilizzare quello riservato ai fiorai”. Avete letto bene. Piuttosto che sollecitare la risoluzione delle problematiche che impediscono ad una persona diversamente abile, non solo in carrozzina, il facile accesso al camposanto, viene suggerita la scorciatoia abusiva.

Sempre che uno zelante agente della Polizia Locale non le faccia la multa, perché la sua auto lì comunque non ci può stare e tantomeno da quell’ingresso può raggiungere i posti riservati ai disabili a causa della presenza di alcuni paletti rossi.

Per dimostrare con quante assurdità e ostacoli debba fare i conti un disabile per arrivare all’entrata del cimitero di Bari, siamo saliti sull’auto di Raffaella. Vi consigliamo la visione integrale del video. Dura 19 minuti, ma la dice lunga su quale è la situazione. Insieme a noi c’era anche il segretario generale della Cisl di Bari, Giuseppe Boccuzzi, uno che conosce perfettamente la follia della burocrazia italiana.

Suo padre, purtroppo deceduto, è stato l’unico italiano malato di sla al quale non è stato riconosciuta l’invalidità totale, tanto da aver riscosso l’indennità di accompagnamento solo quattro mesi dopo la scomparsa. Vedrete la dura vita a pagamento, sì perché anche nel cimitero i disabili come tutti pagano il parcheggio, pure quello riservato, pur essendo la legge chiara in tal senso.

Un parcheggio riservato, ma sotto il sole, lontano dall’ingresso, spesso ostacolato da paletti e auto in sosta. Senza contare i tempi necessari al pagamento della sosta e gli intoppi che questo comporta per un disabile, soprattutto quando non accompagnato. Disagi che si ripercuotono su tutti gli utenti, nonostante l’intervento degli addetti alla sosta. “Faremo di tutto per fare in modo che fin dal prossimo weekend Raffaella e tutti gli altri disabili baresi possano recarsi al cimitero in un modo più degno – tuona Boccuzzi – stiamo aprendo uno sportello per raccogliere le segnalazioni e farci portavoce dei loro disagi”. Fa riflettere pensare che sarebbe sufficiente una maggiore immedesimazione, il rispetto delle leggi e un pizzico di buonsenso.