I lettori del Quotidiano Italiano – Bari sanno bene che in passato ci siamo occupati spesso della Croce Rossa Italiana. A partire da vicende che riguardavano il Comitato Provinciale locale, pian piano la nostra inchiesta giornalistica si è allargata fino a diventare un caso nazionale.

L’atteggiamento fortemente critico, chi ci segue lo ha capito da tempo, non è certo mai stato dettato da preconcetti o pregiudizi di sorta, quando comportamenti virtuosi sono stati attuati da quelli stessi soggetti al centro delle nostre osservazioni, non ci siamo mai tirati indietro dal renderne merito.

Già ieri i volontari del Comitato CRI Italiana di Bari si sono attivati e recati nel magazzino dell’11° Battaglione Carabinieri di Bari per caricare i kit destinati ai 250 migranti in arrivo con la nave della Guardia Costiera ” Peluso”. Ben 40 volontari, divisi su due turni con 3 ambulanze e 1 pulmino, coordinati dal vicepresidente Vito Attolico e dal vicedelegato area 3 Nicolò D’Amato, hanno colorato con le loro tute rosse il molo 31 del porto, assistendo in maniera instancabile uomini, donne e bambini provati dal lungo viaggio.

Grazie al supporto del Comitato Regionale è stato possibile fare affluire volontari anche dagli altri Comitati della provincia. L’impegno conferma la svolta impressa dal nuovo gruppo dirigente, in carica da un anno e guidato dalla dottoressa Margiotta. Bisogna dare atto che il Comitato di Bari è sempre presente accanto a Comune e Prefettura, come nell’emergenza neve di questo inverno, ma anche durante la festa di San Nicola e il G7.

L’auspicio è che da parte delle stesse istituzioni ci sia il deciso sostegno al lavoro dei volontari di Bari dato che, com’è noto, la riforma della Croce Rossa ha privato il Comitato dei fondi pubblici, fatta eccezione per il campo in via di Maratona, gestito in convenzione con il Comune. Diciannovemila euro al mese, pagati a rendicontazione, che però non bastano, al punto che la stessa CRI deve integrare mettendoci del proprio. A causa di una riforma scellerata, una preziosa risorsa per il territorio rischia di essere fortemente ridimensionata o di estinguersi.