Storica sentenza del Tribunale di Bari: ha deciso di riconosce il diritto alla cittadinanza per due bambini filippini, vissuti da sempre in Italia, nati però 20 anni fa quando i loro genitori erano senza regolare permesso di soggiorno.

“Ci stupisce come si possa ancora mettere in discussione il diritto ad acquisire la cittadinanza italiana “scaricando” la responsabilità su una remota situazione temporanea dei genitori. attaccano Inca e Cgil di Bari che hanno seguito il caso – Ragazzi nati in Italia, cresciuti nelle scuole italiane, che al pari dei loro coetanei hanno l’italiano come lingua madre e il dialetto come lingua “del cuore”, che studiano e partecipano con profitto alla vita sociale della loro città, possano essere considerati stranieri a vita”.

“C’è bisogno di un cambio di registro nella cultura del diritto e del buonsenso che sembra non trovare sempre le migliori condizioni per attecchire in settori della Pubblica Amministrazione costringendo chi può far valere diritti a rivolgersi ai giudici per ottenerne il riconoscimento”.