“Ogni 10 vittime di bullismo e mobbing, 7 sono donne e nel mobbing la prime vittime sono le lavoratici che decidono di diventare mamme”. Parola di Tonia Sinisi, che guida il Coordinamento Donne della Cisl di Bari. “La promozione del lavoro femminile  – ha aggiunto -passa anzitutto attraverso la rimozione degli ostacoli, la parità di trattamento e la tutela contro le discriminazioni. E tra gli ostacoli, appunto, mobbing e bullismo scatenano una subdola  violenza che escludere dal contesto sociale e lavorativo la donna come soggetto protagonista”.

Dunque, la Cisl non ha intenzione di rimanere con le mani in mano. «Bullismo oggi, mobbing domani. Capire per tutelarsi nella società che cambia», mercoledì 8 febbraio a partire dalle 9,30 nell’istituto scolastico «Elena di Savoia» (Polivante, a Japigia) si affronterà un tema tristemente di attualità. Al convegno sarà presente anche la la senatrice Angela D’Onghia, sottosegretario al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca scientifica, che ha garantito la sua presenza con l’intervento “Dall’educazione alla cittadinanza digitale”.

“Con questa iniziativa – rimarca Sinisi – vogliamo schierare, in modo deciso, la Cisl in una trincea fatta di analisi e denunce per un cambio culturale che attraverso una forte opera di sensibilizzazione renda efficace quel cambio culturale vera garanzia di prevenzione nelle comunità educative come anche nei luoghi di lavoro, dove ci sono padri e madri potenziali vittime di mobbing come figli potenziali vittime di bullismo. Prevenzione, per noi sindacaliste, significa anzitutto consapevolezza. Ma sia chiaro, nessun indennizzo può ripagare vessazioni e umiliazioni derivanti da mobbing e bullismo”.

L’appuntamento voluto dalla Cisl di Bari e che apre la stagione congressuale dell’organizzazione sindacale. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Antonio Decaro, del direttore dell’Ufficio scolastico regionale Puglia, Anna Cammalleri, e del dirigente dell’«Elena di Savoia», Carlo De Nitti, l’introduzione sarà affidata al segretario generale della Cisl Bari, Giuseppe Boccuzzi.

“Il bullismo – sottolinea il segretario generale della Cisl di Bari, Giuseppe Boccuzzi – e le sue forme più evolute come il cyberbullismo che trovano nella rete il peggior campo di applicazione, per il 72% dei ragazzi appresenta la maggior minaccia del nostro tempo. Anche qui a Bari è percepito come un pericoloso disagio collettivo e come un pericolo più grave della tossicodipendenza, della molestia da parte di un adulto o del rischio di contrarre una malattia sessualmente trasmissibile. Bari non è risparmiata da questi fenomeni che ne minano futuro e convivenze.”

“In linea con il nostro terreno di impegno, al centro del quale ci sono la persona e il lavoro – ha proseguito Boccuzzi – alla vigilia della stagione congressuale abbiamo voluto un momento di confronto che metta in relazione due facce della stessa medaglia: mobbing e bullismo sono espressioni di una società in cui, di fatto, sono dominanti i valori della sopraffazione e dell’arbitrio del più forte sul più debole. E se cerchiamo di individuare i germogli del mobbing non è difficile trovarli nel bullismo. Chi fa mobbing, prima è stato un bullo, molto probabilmente”.

“Tali modi di pensare e di conseguenza di comportarsi, sembrano avere un ruolo importante nella determinazione di una personalità patologica come quella borderline e vengono mantenuti anche in età adulta. D’altro canto – ha aggiunto il segretario – se considerato in un continuum, il bullismo può anche essere visto come un aspetto di un più generale comportamento antisociale che si caratterizza per la mancanza di rispetto delle regole. Ciò può manifestarsi con una elevata probabilità in età adulta attraverso comportamenti antisociali e devianti. Davanti a questo scenario un’organizzazione sindacale non può rimanere in silenzio né alla finestra”.

“D’altra parte – fa notare ancora Boccuzzi – il 25 gennaio 2016, Cgil, Cisl e Uil e Confindustria hanno siglato un’Intesa che recepisce l’Accordo quadro europeo sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro. In esso viene affermato il dovere delle imprese e dei lavoratori di collaborare al mantenimento di un ambiente di lavoro in cui sia rispetta la dignità di ognuno e sia perseguito l’obiettivo del benessere sul luogo di lavoro. La Cisl, credendo fermamente nei principi enunciati nell’Accordo quadro, ha lanciato un campagna dal titolo “Together be happy at work” per la promozione di interventi per il contrasto alle molestie e alla violenza sui luoghi di lavoro. E nel convegno si parla anche di questa campagna”.

Questi i temi e i nomi dei relatori chiamati a confrontarsi: Bullismo a scuola, mobbing sul lavoro. Due facce della stessa medaglia: Fernando Cecchini, autore del volume “Dal mobbing al disagio allo stress correlati al lavoro”; Violenze attraverso la rete: vittime e carnefici: Maria Letizia La Selva, dirigente compartimento Polizia postale Puglia; Il fascino del male e i cattivi maestri: quando a perseguitare non sono solo i ragazzi: Domenico Maiorano, segretario generale Cisl Scuola Bari; La tortura psicologica sul lavoro: impatto su famiglie e società: Pietro Nigro dirigente medico psichiatra Asl Bari; Bullismo, cyberbullismo, famiglie e quartieri: la morte del prossimo: Fulvia D’Elia sociologa della famiglia, Università di Bari; Il disagio delle donne nelle aziende: come uscirne: Serenella Molendini consigliera di Parità Regione Puglia; Politiche di genere nelle imprese come opportunità di innovazione trasversale: Laura Ruggiero: vicepresidente vicario Confindustria Bari Bat; Le politiche comunali di tutela della reputazione: Paola Romano assessore politiche educative e giovanili, Comune di Bari; Persone al centro: proposte e impegni del sindacato: Daniela Fumarola segretaria generale Cisl Puglia; Un posto scuro: la campagna “Toghether be happy at work: Liliana Ocmin responsabile dipartimento Cisl donne giovani immigrati . Modera:Tonia Sinisi coordinatrice Cisl donne Bari.