Il punto in cui dei bulli hanno rapinato ieri un quattordicenne a Bari.

Nell’era dei bulli, in cui è pesantemente messo in discussione il ruolo educativo dei genitori e della scuola, il rischio che si corre è quello dell’assuefazione e di conseguenza della rassegnazione a ciò che che accade persino sotto i nostri occhi, in pieno centro e nell’orario della passeggiata.

Dev’essere andata così ieri pomeriggio. Tre ragazzini, di età compresa tra i 12 e i 14 anni, passeggiano tra il primo isolato di via Sparano e piazza Umberto, dopo essere stati al McDonald’s. Sono le 18.30. In questa storia l’orario ed i luoghi sono determinanti. Le strade sono piene di gente e tante sono famiglie.

Il più grande dei tre amici, il 14enne, sta fumando la sigaretta elettronica del valore di un centinaio di euro. Quattro coetanei, del quartiere San Paolo, lo bloccano e con le maniere forti e qualche spintone, lo convincono a consegnare l’oggetto e gli sottraggono 15 euro. Il parapiglia dura una decina di minuti. Le vittime non si perdono d’animo e raggiungono la pattuglia della Polizia Locale fortunatamente presente in piazza Umberto. Gli agenti li caricano in auto, facendosi descrivere gli assalitori. Scattata la segnalazione, sulle tracce di quei bulletti si mettono anche le pattuglie in moto presenti nella zona. Due dei quattro vengono fermati, condotti al Comando della Municipale e identificati.

L’assalto è durato una decina di minuti, senza che nessuno tra i passanti adulti, molti dei quali padri e madri, abbiano sentito il bisogno di intervenire. Chissà, qualcuno avrà anche ritenuto “normale” quell’episodio. C’è poco da dire, stiamo perdendo la bussola. Di questo passo a rimetterci saranno in maniera irrecuperabile gli adolescenti di questo tempo bastardo, in cui si preferisce girare la testa dall’altra parte, fino a quando non sono i nostri figli a finire tra le mani dei bulli, a loro volta sfuggiti al controllo di un contesto familiare sempre meno adeguato. Non sarebbe male se i bulli di questa storia fossero affidati ai servizi sociali, in modo da essere di supporto soprattutto ai loro genitori.