Da tre giorni stazionano fuori dai cancelli dell’azienda e giurano di restarci “fino a che le forze non vengono meno”, Natale e Capodanno compresi. Si tratta di una decina di persone che vogliono lavorare nell’Asipu di Corato.

Parliamo dell’azienda servizi igiene e pubblica utilità che si occupa principalmente di raccolta di rifiuti nel centri di Corato e Ruvo. Qui vengono fatte lavorare le persone indigenti come una specie di ammortizzatore sociale: per accedervi esiste una graduatoria gestita da una agenzia interinale: i lavoratori dovrebbero lavorare 3 mesi e mezzo per poi lasciare il posto ad altri presenti nella lista.

Ma proprio la graduatoria è messa sotto accusa dai manifestanti: “C’è gente che lavora ormai da 9 mesi o un anno, mentre noi che ne abbiamo bisogno veniamo ignorati. chiediamo il licenziamento di chi è assunto da tanto e la revisione della graduatoria che è sbagliata”.

“Nessuno è venuto qui ad ascoltarci. Siamo qui da tre giorni e non ce ne andremo finché non accoglieranno le nostre richieste – tuona Rosa Pannarosa, una signora del gruppo – abbiamo anche dei bambini che per fortuna vengono ospitati dalle nonne almeno di notte”.

Dall’azienda, però, fanno sapere che è tutto in regola: “La società si è infatti limitata a far ricorso alla somministrazione temporanea di lavoro – si legge in un comunicato – limitandosi ad instaurare esclusivamente rapporti di natura commerciale con le agenzie per il lavoro fornitrici”.

“A tal proposito si deve ribadire che la Società, che si dichiara a disposizione di qualsiasi organo istituzionale per ogni tipo di controllo o verifica, ha sempre agito ed adottato scelte organizzative ed aziendali nell’interesse della qualità del servizio e nel rispetto della legislazione del lavoro”.