Persino il suo legale l’ha scaricato in malo modo. La storia dell’irriverente comunicatore barese, protagonista di un grottesco fatto di cronaca alcune settimane fa, si arricchisce di un elemento non trascurabile.

Il suo avvocato, al quale ci siamo rivolti su indicazione dello stesso libero professionista, nel tentativo di ricevere la versione di parte dei fatti, ci ha spiazzato mettendo in discussione senza mezzi termini la versione fornita dall’assistito. Evidentemente meravigliato per la nostra telefonata, il difensore o presunto tale ha rilanciato: “A volte il cliente può essere il peggior nemico del proprio avvocato, che può anche decidere di non sottostare alle sue angherie”.

Non solo. Pare che l’avvocato non sia neppure convinto di adire le vie legali. “Questa storia è una fesseria – dice – pensiamo alle cose serie”. La telefonata offre diversi spunti di riflessione particolarmente interessanti sui rapporti tra avvocato e cliente, mettendo persino in discussione la lealtà deontologica del primo e la veridicità dei fatti denunciati dal secondo. Entrambe le cose molto gravi. Una pugnalata, o una meno grave forchettata alla schiena.

In ogni caso, avendo notizia della fama del comunicatore, ci siamo sentiti in dovere di esprimere allo sventurato legale la nostra solidarietà.