Il Sottosegretario Toccafondi (Miur) ha risposto all’interrogazione parlamentare dell’On. Alberto Losacco riguardante un episodio di bullismo avvenuto all’Istituto alberghiero Perotti di Bari.

Toccafondi ha illustrato le misure adottate per il contrasto al bullismo ed al cyberbullismo: l’introduzione di nuclei operativi all’interno dei plessi scolastici, costituiti da dirigenti tecnici e da docenti appositamente formati su queste problematiche; un servizio di segnalazione gratuita via sms, anche in forma anonima, all’utenza telefonica dedicata 43002, valida per tutto il territorio nazionale ed avente come interfaccia operativa, a livello provinciale, le questure.

Sul caso specifico dell’episodio avvenuto al Perotti, Prefettura e Istituto scolastico, oltre a promuovere iniziative a contrasto del fenomeno, hanno intrapreso provvedimenti sanzionatori nei confronti dei responsabili del pestaggio.

L’On. Alberto Losacco ha replicato ringraziando il Sottosegretario per la puntuale risposta e si è soffermato su alcuni aspetti: “Purtroppo l’episodio in questione è solo uno dei molti nei quali la violenza diventa protagonista all’interno delle nostre scuole. Tutti i protagonisti di questa triste vicenda hanno un’età compresa tra i quattordici e i diciassette anni”.

Prosegue il deputato barese: “Nei mesi scorsi ha molto colpito l’opinione pubblica la storia della ragazza dodicenne di Pordenone, vittima del bullismo dei suoi compagni, che tenta il suicidio gettandosi dalla finestra con una frase terribile: “sono una sfigata, non ce la faccio più”. E proprio dalla Puglia è venuta una bella risposta dall’Associazione «Ma basta», nata dai ragazzi del primo anno dell’istituto Galilei-Costa di Lecce e guidata dal professore di informatica Daniele Manni, un docente che l’anno scorso fu selezionato tra i 50 candidati del cosiddetto Nobel dell’insegnamento”.

“La nostra – conclude Losacco – è una battaglia culturale nei confronti di comportamenti, atteggiamenti ed anche di strumenti che si sono modificati nel corso del tempo. Oggi dobbiamo fare i conti anche con l’invasività dei social, la rapidità di diffusione di modalità calunniose e diffamatorie che aumentano il disagio e l’imbarazzo di ragazzi e famiglie. L’obiettivo principale, quindi, è non lasciare sole le vittime ma aiutarle. Sono aspetti delicati che necessitano di essere affrontati ed ecco perché chiediamo al Governo di fare la sua parte fino in fondo. Tuttavia, mi pare, dalla risposta del sottosegretario, che il governo sia già partito con il piede giusto”.