L’abolizione della Provincia per la nascita della Città Metropolitana ha generato emboli vuoti in cui spesso si genera il disservizio, uno di questi è l’affinncamento per gli studenti disabili. Nel passaggio, la Regione Puglia ha mantenuto la competenza del servizio alla città metropolitana, ma non i fondi. La conseguenza è che ora circa 400 ragazzi disabili quest’anno rischiano di non avere l’affiancamento dell’educatore per tutto l’anno, e altrettanti operatori sociali rischiano il posto di lavoro.

Mentre in Regione, un’apposita commissione sta valutando il da farsi, noi, accogliendo il lamento degli operatori sociali, di seguito pubblichiamo la lettera di un’a di loro che dipinge la situazione dal punto di vista dei lavoratori, dei ragazzi e delle famiglie.

“Sono soli. Quest anno non ci siamo noi educatori ad affiancarli. Alcuni non stanno frequentando la scuola. Altri, i più fortunati, ci stanno provando ma vivendo la vita scolastica quotidiana con enormi difficoltà. Nessuno sa, tutto tace. Parlo della vergognosa situazione di circa 400 ragazzi disabili degli Istituti Superiori della Ex Provincia di Bari, attuale Città Metropolitana, a cui, dall’inizio dell’anno scolastico, hanno sospeso senza alcun tipo di preavviso e motivazione, il SERVIZIO DI ASSISTENZA SPECIALISTICA erogato da anni dalla ex Provincia di Bari che prevede l’affiancamento di un educatore al ragazzo diversamente abile.

Alle famiglie nessuna comunicazione, silenzio assoluto. ‘Non sappiamo nulla’ sono le uniche parole che molti genitori ricevono quando telefonano agli ex uffici provinciali dei servizi sociali. Da educatore da anni in convenzione con la ex Provincia di Bari, ma soprattutto da persona e da cittadina, io mi vergogno: ad oggi molti ragazzi disabili stanno vivendo disagi immensi, sono soli a scuola, scoperti e senza assistenza educativa, mentre altri non possono frequentare in attesa dell’arrivo dell’educatore. Mi vergogno di questo copione che si ripete ogni anno e di tutti quei signori politici che in questi anni hanno parlato davanti alle telecamere solo per inaugurare il Servizio o si sono ricordati di noi in periodo di campagna elettorale, sfruttando la situazione per cucirsi addosso l’immagine di un’Amministrazione eccellente e perfetta agli occhi della gente ma che nella pratica ad oggi non si è nemmeno degnata di comunicare alle famiglie i motivi dell’abbandono dei loro figli.

Io so solo che dall’inizio dell’anno scolastico circa 400 disabili sono in uno stato di abbandono. Basta giocare con la vita delle persone. Chiedo delle risposte concrete per quei genitori lasciati soli a combattere e per chi come me da anni vive nel precariato puro senza un contratto, ma con una pseudo convenzione a partita iva di massimo 9 ore di lavoro settimanali. Mi chiedo dove sia la vera disabilità! Mi vergogno di non sapere cosa rispondere al ragazzo quando mi chiama chiedendomi come mai non mi vede a scuola, mi vergogno di non sapere cosa dire alla famiglie, mi vergogno dei politici che pur sapendo tacciono come se nulla stesse accadendo, ma soprattutto mi vergogno di vivere in una città in cui bisogna prender carta e penna per dar voce a dei diritti inalienabili che questa politica sta annullando.”