Lo avevano annunciato e così è stato. Imponente protesta questa mattina in via Capruzzi, davanti alle sede del Consiglio regionale. I genitori dei soggetti autistici, riuniti sotto il nome di Angsa onlus, chiedevano a gran voce la revoca della delibera di giunta n.1340 emessa il 5 giungo scorso.

L’adesione è stata decisamente massiccia, i portici di via Capruzzi fino alle 11 di oggi apparivano affollatissimi di gente. Controllati a vista dalle forze dell’ordine, cartelli alla mano, invocavano il ritiro della delibera con cui la Giunta regionale pugliese precedente, poco prima di andare a casa per la scadenza del mandato, ha di fatto tagliato il contributo economico alle famiglie che si avvalgono del metodo ABA per la terapia dell’autismo.

«La DGR 1340 spegne di fatto tutte le luci fin qui accese, il contributo economico, unico sostegno per le Famiglie in mancanza di servizi sanitari specifici – ha scritto Mario Chimienti, presidente di Angsa – di fatto restringe il bacino di utenti beneficiari senza garantire per gli esclusi nessuna alternativa, soprattutto per gli adulti per i quali i Dipartimenti di salute mentale non sono ancora oggi in grado di indicare un percorso di presa in carico».

«Ci chiediamo come mai gli Assessori Regionali uscenti  – continua Chimienti – abbiano sentito il dovere di accelerare una Delibera che doveva essere di competenza del nuovo Consiglio Regionale e denunciamo il fatto che il Gruppo tecnico del Tavolo regionale per l’autismo abbia definito i contenuti del DGR 1340/2015 senza confrontarsi con Tutti i rappresentanti del Tavolo e soprattutto che non abbia definito tempi e modalità con cui il servizio sanitario garantirà quello che le Famiglie, grazie al contributo regionale ora revocato, garantivano ai propri figli autistici».

«La Puglia pur apparendo tra le Regioni maggiormente impegnate nell’autismo è però ancora oggi in ritardo nell’attuazione di servizi specifici – prosegue il presidente dell’Angsa – e nelle ASL si continua ad avere Organici che possono somministrare solo terapie occupazionali, psicomotricità e se tutto va bene logopedia, tutti trattamenti non indicati come prioritari per l’autismo dalle Linee Guida».

«In questo quadro generale  – conclude mario Chimienti – il sostegno economico della Regione a favore degli interventi cognitivo comportamentali basati sulla metodologia ABA, rimane ancora oggi l’unica risorsa per le Famiglie delle persone con autismo, un contributo indispensabile per mettere in atto i trattamenti adeguati indicati da tutta la comunità scientifica nazionale e internazionale».