Alla fine dell’estate dovranno tornare in Bielorussia, in patria. Casa si dovrebbe dire, ma in casi come questi diventa difficile capire quale lo sia per davvero, se la terra natia o quella che ogni anno li accoglie per la stagione calda.

Parliamo di un gruppo di bambini che ogni anno atterranno a Bari, accolti dalla braccia protettive e dagli sguardi amorevoli di tanti aspiranti “genitori adottivi”. Aspiranti sì, bloccati da una burocrazia troppo spesso farraginosa, lenta, cieca e sorda davanti ai bisogni dei piccoli e alle possibilità offerte dai genitori italiani.

Di casi analoghi si era occupato in passato l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, riuscendo a sbloccare la situazione. Oggi siamo punto e da capo, come ci hanno detto alcuni di loro quando li abbiamo a incontrati in aeroporto, all’arrivo dei bambini. insieme a loro anche Emanuele Scagliusi della Commissione Affari Esteri e vicepresidente del Comitato per i Diritti Umani, che si è fatto carico del problema.