Torniamo a parlare del difficile rapporto di convivenza tra gli scivoli per i disabili e i cassonetti dell’Amiu. Dopo il caso, felicemente risolto, in via Melo di cui abbiamo scritto nelle scorse settimane, dobbiamo segnalare una nuova situazione, per certi verso forse anche più grave della precedente.

Come si vede dalla foto, in via Piccinni, ad angolo con via Argiro, i cassonetti dell’immondizia sono piazzati da entrambi i lati della rampa, ostruendo completamente alla vista i dissuasori, ma lasciando per fortuna libere le strisce pedonali. La circostanza, in realtà, costituisce un’aggravante, perché sta a indicare che i bidoni sono stati volutamente sistemati in quella posizione. Indipendentemente da chi sia responsabile (Amiu, operatore, Municipio o qualcuno che aveva tempo da perdere) resta il fatto che in quel modo non possono davvero stare.

Dalla foto emerge un altro elemento significativo: la bici incatenata al dissuasore. Sul fatto si potrebbero fare molte ipotesi e scrivere un trattato di filosofia (…è arrivato prima il bidone o la bici…), in ogni caso, oltre ai cassonetti, anche i baresi hanno molto da imparare quanto a senso di civiltà. Un modo per insegnaglielo potrebbe essere quello di far rimuovere alla Polizia Municipale le bici così lasciate. Del resto, se non possono parcheggiare le auto, non si vede perché alle bici dovrebbe essere concesso. Una sedia a rotelle comunque non ci passa e la rampa deve essere lasciata libera.

Il problema degli scivoli, tuttavia, non riguarda solo l’inciviltà di chi lascia la bici o la “distrazione” di chi opera nelle municipalizzate. Il problema è a monte. In galleria ci sono le foto di uno scivolo in via Argiro, semi sommerso da una pozzanghera di acqua piovana. Palesemente qui c’è un problema di esecuzione dei lavori, sta di fatto che più che uno scivolo per carrozzelle, sembra una banchina per barche.