«Dare visibilità culturale all’elemento femminile, in questo particolare momento di impegno contro la discriminazione e la violenza verso le donne»: con questo intento la Commissione Consiliare Speciale delle Pari Opportunità del Comune di Bari  e l’esperta esterna Carla Massari hanno avanzato all’Amministrazione la proposta di intitolare una strada a Santa Scorese, vittima di femminicidio a soli 23 anni. La cerimonia di intitolazione si svolgerà mercoledì 30 aprile alle 11, quando il tratto di strada compreso fra Viale Gino Priolo e Via Generale Giovanni Vacca, nel quartiere Palese – Macchie, verrà battezzato come «Via Santa Scorese Vittima del femminicidio 1968-1991».

Un gesto che mira a far conoscere o riportare alla memoria della città una delle prime vittime di stalking e violenza omicida, ma anche una giovane che con la sua condotta esemplare ha suscitato l’interesse della Chiesa, che nel 1998 ha avviato nei suoi confronti un processo di beatificazione per “martirio in odio della fede”, dopo averla proclamata “Serva di Dio”.

L’intitolazione mira altresì a mostrare un modello di determinazione femminile: i 23 anni di vita di Santa Scorese, nata a Bari nel 1968,  sono caratterizzati infatti da un impegno attivo cristiano e sociale al servizio dei malati, degli anziani e dei poveri. Un  percorso in cui i gesti di carità si intrecciano troppo presto alle ansie per gli ossessivi pedinamenti di un maniaco,  come è testimoniato dal suo diario personale L’attirerò a me (Stilo ed., Bari 2006) e da altri suoi scritti. Un intreccio che non si divide nemmeno nella sera del 15 marzo del 1991, quando Santa Scorese trova la morte per mano del giovane squilibrato; a lui sono rivolte le sue ultime parole, che chiedono il perdono per il suo assassino.