Il Sistema Nazionale Sanitario ha messo a disposizione gratuitamente , attraverso l’ASL di Bari, un programma di prevenzione e all’avanguardia grazie al quale è possibile sconfiggere il Papilloma Virus. La Dott.ssa Chiara Antonia Genco, Dirigente Responsabile U.O.S.V.D. Screening cervice uterina, del Dipartimento di Prevenzione, diretto da Domenico Lagravinese, spiega in che modo è possibile individuare e interrompere l’evoluzione e/o l’insorgere di questo terribile virus.

L’infezione da HPV è la più comune infezione sessualmente trasmessa nei paesi sviluppati e, ad oggi, è l’unica infezione riconosciuta come causa necessaria per l’insorgere del tumore della cervice uterina. Colpisce otto donne su dieci, in età compresa tra i 25 e i 64 anni, ed è fondamentale intervenire il prima possibile per evitare lo sviluppo della malattia oncologica al collo dell’utero. “Considerando che solo nel 10% delle donne colpite dal virus HPV l’infezione persiste, il nostro compito è riuscire a individuare e intervenire prima che sia troppo tardi attraverso la diagnostica precoce” – spiega la Dott.ssa Genco e continua – “il sistema sanitario regionale, attraverso la digitalizzazione, contatta tutte le donne che rientrano nella fascia d’età a rischio al fine di effettuare Pap test e HPV test in maniera estesa e capillare”.

Oltre all’esecuzione del Pap-test e del test per l’identificazione del DNA virale utili per la diagnosi precoce, la vaccinazione è l’unica strategia per prevenire il contagio con l’HPV e di conseguenza l’insorgere di lesioni che potrebbero portare a condilomi, che sono lesioni benigne, ma nel peggiore dei casi, a lesioni potenzialmente tumorali sia genitali che in altre sedi anatomiche.