Nelle ultime due stagioni invernali meno persone sono state esposte a virus respiratori quali l’influenza e il Virus Respiratorio Sinciziale. Di conseguenza, l’immunità della popolazione può diminuire, mentre aumentano le possibilità di osservare focolai rilevanti, specialmente se causati da ceppi nuovi o introdotti di recente. La somministrazione della vaccinazione annuale contro l’influenza nella stagione autunno-inverno 2022 è dunque fondamentale per assicurare una certa immunità nella popolazione e può essere effettuata contestualmente al vaccino anti-Covid. L’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti ha aperto l’ambulatorio vaccinale a partire da ieri 10 ottobre.
In previsione dell’evoluzione epidemiologica e di una fase di recrudescenza dell’epidemia di Coronavirus (SARS-COV-2) l’Ente raccomanda fortemente la vaccinazione anti Covid con la formulazione bivalente, ovvero adattata per la copertura delle varianti Omicron BA.4 e BA.5, approvata dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Va inoltre ricordato che la Regione Puglia ha reso obbligatoria la stessa per tutto il personale sanitario.

L’Ente Miulli ha anche disposto una modalità differenziata di vaccinazione per i pazienti ricoverati – come da circolare regionale con protocollo n.1163 del 23/09/2022 – per i quali sarà organizzata l’acquisizione delle disponibilità per l’apposita pianificazione. È inoltre in atto la sensibilizzazione delle ditte esterne che hanno molti dipendenti all’interno della struttura, così da sollecitarle a una solerte vaccinazione.  «Siamo in una fase in cui l’obbligo di legge è stato sostituito dalla raccomandazione alla vaccinazione anti Covid e a quella contro l’influenza», spiega il Direttore Sanitario dott. Vitangelo Dattoli. «Si tratta di due vaccinazioni che ogni anno mettono al riparo da rischi di ricovero o mortalità. I miliardi di casi, vaccinati e non vaccinati, studiati nel mondo e i milioni studiati in italia incontrovertibilmente propendono e suggeriscono di ricorrervi senza indugio». Le tempistiche di somministrazione vedono un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dall’ultimo evento (da intendersi come somministrazione dell’unica/ultima dose o diagnosi di avvenuta infezione).