Seduta straordinaria di vaccinazioni per la somministrazione della quarta dose di vaccino anti Covid-19 sabato 30 aprile, presso l’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. La quarta dose sarà somministrata ai pazienti oncologici, in cura nell’Istituto, che presentano condizioni di estrema vulnerabilità, con marcata compromissione della risposta immunitaria. I pazienti potranno ricevere la quarta dose se hanno completato il ciclo vaccinale (hanno già avuto le prime tre dosi) e hanno ricevuto la terza dose da almeno 120 giorni; non hanno contratto il Covid-19 dopo la terza dose; si trovano in condizione di particolare immunodepressione per le terapie anti-tumorali che seguono. Potranno accedere anche i caregiver dei pazienti oncologici se ultra ottantenni oppure ultra sessantenni con elevata fragilità motivata da altre patologie preesistenti. Anche in questo caso, è necessario aver completato il ciclo vaccinale con tre dosi da almeno 120 giorni e non aver già contratto il Covid-19 dopo la terza dose. Gli operatori sanitari saranno a disposizione anche dei pazienti e dei caregiver che dovessero ancora completare il proprio ciclo vaccinale.

Come si accede
Il centro vaccinale dell’Istituto Tumori, allestito nella sala conferenza, sarà aperto dalle 9 alle 14 di sabato 30 aprile. I pazienti oncologici sono invitati a contattare il proprio medico oncologo che, tenendo conto della storia clinica di ognuno, darà indicazioni sull’opportunità o meno di vaccinarsi. Allo stesso modo, per i caregiver, è consigliato contattare il proprio medico curante che darà indicazioni sull’accesso alla quarta dose. «Continua il nostro impegno in prima linea nella campagna vaccinale regionale», commenta a riguardo il direttore generale Alessandro Delle Donne. «Il nostro centro vaccinale non è mai stato smobilitato. Abbiamo continuato a vaccinare i pazienti, seguendoli uno ad uno, in base alla storia clinica di ognuno, e per molti abbiamo già somministrato la quarta dose. Non possiamo fermarci ora. L’obiettivo, per tutti, è assicurare la maggiore protezione possibile per le persone fragili». «Massima cura e attenzione per il paziente oncologico», così Gero Grassi, presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Istituto «a cominciare dalla protezione dall’infezione da Covid».